STUDENTI IN VISITA ALL’ABBAZIA CELESTINIANA E AL CAMPO DI PRIGIONIA 78
In occasione del centenario dell’inizio del primo conflitto mondiale , triste anniversario che ricorre quest’anno e dal settantesimo anno dalla liberazione dell’Abruzzo dall’occupante tedesco nel giugno del 1944, 86 studenti della scuola media Serafini di Sulmona, la scorsa domenica, hanno visitato l’Abbazia di Santo Spirito a Morrone e il Campo di concentramento per prigionieri di guerra n. 78 situato a Fonte d’Amore. Unico modo per celebrare la pace è non dimenticare le guerre. <E per non dimenticare fondamentale è conoscere i fatti, dunque studiare non solo sui libri ma anche, perché no, tramite esperienze dirette sul territorio.>. Questo il senso dell’iniziativa, come gli organizzatori spiegano: dare ai ragazzi delle scuole, ma anche a gruppi di persone che abbiano mostrato interesse, la possibilità di visitare il campo di concentramento di Fonte d’Amore che, tra il 1916 e i primi mesi del 1919, ospitò deportati dai vari teatri della Prima Guerra Mondiale e, più tardi, nel corso del secondo conflitto mondiale dal 1940 al 1943, i prigionieri inglesi, americani e jugoslavi catturati prevalentemente nella campagna d’Africa e nei Balcani.
L’organizzazione di questa uscita didattica è stata resa possibile dalla sensibilità mostrata fin da subito dai docenti delle materie umanistiche della Scuola media e dal Dirigente Scolastico, coinvolgendo i ragazzi delle terze classi, motivandoli nell’approfondimento degli argomenti inerenti alla visita, trattati nell’arco dell’anno scolastico corrente.
L’accesso al sito militare è stato reso possibile dalla disponibilità con cui il personale della Soprintendenza per i Beni storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo a Sulmona, coadiuvato da Anna Rita Glisenti e da Diego Bucci , ha organizzato e coordinato con l’ associazione gran parte dei dettagli riguardo la visita al Campo militare di Fonte d’Amore.
<La mediazione della Soprintendenza con gli uffici preposti dell’Esercito Italiano, custode del sito in questione, è stato uno dei passaggi più importanti, frutto di un lungo lavoro predisposto già da diversi mesi, per l’ottenimento dei permessi necessari per l’accesso al sito militare> spiegano i componenti dell’associazione TerrAdriatica. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito, inoltre, il Comune di Sulmona che ha concesso il Patrocinio del proprio Ente ed ha garantito il trasporto gratuito degli alunni, e l’impegno dei membri dell’associazione Volontari delle Frazioni che, oltre a coadiuvare la logistica delle scolaresche Associazione TerrAdriatica in visita al Campo78, hanno attivamente contribuito alla valorizzazione del territorio ed al recupero di alcune aree pedemontane comprese quelle adiacenti all’ex campo di concentramento.
Uno dei risultati più brillanti del lavoro dei Volontari delle Frazioni è il recente recupero dell’area antistante al Campo di Fonte d’Amore, dove sorge la Fontana della Vittoria, patrimonio di notevole interesse storico nei pressi della frazione di Fonte d’Amore, costruita nel 1833 in epoca Borbonica, intitolata nel 1919 all’Italia che esce “trionfante”, ma devastata, dalla Guerra.
La visita guidata, come occasione di riflessione sulla storia e sul patrimonio culturale locale, è un’idea dell’Associazione Terra Adriatica, giovane realtà no profit che opera sul territorio con numerosi progetti frutto del lavoro di squadra di tutti coloro che ne condividono le intenzioni statuarie. A guidare i gruppi nella visita Mario Setta, professore di Storia e Filosofia, coautore, insieme ad altri stimati nomi della ricerca storica contemporanea, di vari testi sulle vicende legate al Campo 78, e consigliere dell’associazione culturale “Il sentiero della libertà – Freedom Trail”.
Partecipe dell’evento anche Danila Giunta della Bibliomediateca comunale di Popoli, lettrice volontaria di una selezione di brani tratti dalle memorie dei soldati in Guerra. La visita guidata rientra in un più ampio progetto internazionale promosso dall’associazione Terra Adriatica che è impegnata nella raccolta di fondi e aiuti per la ricostruzione di scuole dei villaggi di Hasanovići, Čelebići, Studenčica, Solakova, in Bosnia Erzegovina. Gli alunni della scuola media Panfilo Serafini di Sulmona, partners del progetto, hanno contribuito con grande slancio emotivo e immensa generosità donando di propria mano una cospicua somma di denaro che verrà interamente devoluta alle scuole bosniache per l’acquisto di arredi scolastici. Vogliamo ripartire da quel lontano 1914, dalla Bosnia e dall’Italia, dove la guerra schierò l’un contro l’altro due popoli che per secoli hanno condiviso i propri destini lungo le sponde del mare in comune. Nel 2014, cento anni dopo, il progetto si rivolge proprio ai più piccoli cittadini dell’una e dell’altra sponda dell’Adriatico, volendo ricostruire quei ponti di reciproca comunicazione e solidarietà , spesso invisibili, ma più solidi, resistenti e duraturi di molti altri costruiti in pietra.