MASTRANGIOLI “CARO PD IO NON CI STO E IDEALMENTE TI LASCIO”
Pubblichiamo una nota a firma del capogruppo Pd in consiglio provinciale, Enio Mastrangioli, in cui afferma di non sentirsi di appartenere più al Pd idealmente, precisando, però, “non lascio il PD e il mio attuale ruolo di Capogruppo alla Provincia solo perché i miei stimati colleghi del gruppo mi invitano a non abbandonarli in quest’ultimo anno di vita dell’Ente”. Sostiene Mastrangioli di non condividere scelte del partito sia a livello nazionale che locale e di aver riscontrato, in merito alla caduta del Governo, come a prevalere siano cinismo e ambizione sfrenata.
“E’ da mesi che vivo in rispettoso silenzio un forte disagio a causa delle scelte operate dal PD a livello nazionale e locale, insieme alle incoerenze e opportunismi individuali che ho potuto rilevare nel corso delle ultime Primarie per l’elezione del Segretario Nazionale. A fronte di quello che sta avvenendo a livello nazionale, purtroppo, non si può continuare a tacere per non passare quali complici di metodi e stili politici che possono e devono essere definiti in un sol modo: vergognosi. L’atto compiuto nei confronti di Letta e del suo Governo, a prescindere da una valutazione di merito sull’azione di governo, dimostra che il Partito Democratico non è più una comunità di uomini e donne legate da sentimenti di solidarietà e rispetto reciproco, ma un partito di cannibali.Un Partito dove, ormai, a prevalere sono il cinismo, l’ambizione sfrenata, il raggiungimento e il mantenimento di ruoli e posizioni di potere da parte di una cerchia che è, fin troppo educato definire, oligarchia. Scandaloso è il silenzio opportunista di molti su aspetti della vicenda che contrastano fortemente con le nostre regole costituzionali e del corretto e trasparente funzionamento delle Istituzioni, a partire dal Parlamento, in particolare: il far cadere un Governo non in Parlamento, ma in una sede esterna di Partito e con conciliabili tra poche persone, come fosse un fatto privato; l’autonomina a Presidente del Consiglio da parte di un Segretario di Partito e con nomi di possibili Ministri fatti già circolare, lasciando al Presidente della Repubblica un semplice ruolo notarile (ma non dovrebbe reagire anche lui a questo stile?).L’aspetto politico scandaloso della vicenda è che si vuol portare fino al 2018 un’alleanza di governo di “mini intese”, con dentro una forza politica, come il Nuovo Centro Destra, che non ha mai avuto una legittimazione democratica attraverso il voto, perché nata da una scissione. Un governo, quindi, che non rappresenta assolutamente la maggioranza vera e democratica del Paese e con un Premier nuovamente non eletto dal popolo ma nominato, anzi autonominatosi, in barba alle promesse fatte durante le Primarie.Alcuni Deputati e Senatori del PD hanno risposto alle critiche che la maggioranza della Direzione e dei Gruppi Parlamentari hanno votato a favore della caduta del cambio di Governo.Ma, signori, ci vuole tanto a capire che uno che vi promette di portarvi fino al 2018, cioè alla scadenza della legislatura, invece dell’impegno in precedenza assunto di votare nel 2015, poteva non avere il vostro consenso: suvvia, non ci prendete in giro, chi ha la forza di rinunciare a ben 5 anni di lauti compensi? Il tutto in barba alla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha definito incostituzionale la legge elettorale, il “Porcellum”, con la quale è stato eletto l’attuale Parlamento.Con l’assurdo che, un Parlamento incostituzionale, vuol durare fino al 2018 per fare le riforme costituzionali: solo in Italia possono accadere queste cose, poi ci lamentiamo dei consensi di Grillo.Non lascio il PD e il mio attuale ruolo di Capogruppo alla Provincia solo perché i miei stimati colleghi del Gruppo mi invitano a non abbandonarli in quest’ultimo anno di vita dell’Ente, ma idealmente non mi sento di appartenere più a questo PD”
Il Capogruppo Enio Mastrangioli