STRAORDINARIA CHIUSURA DEL CICLO BEETHOVEN 2014 AL “CANIGLIA” CON L’ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
Si è tenuto ieri pomeriggio, presso il Teatro Comunale Maria Caniglia, l’ultimo spettacolo del Ciclo Beethoven 2014 promosso dalla Camerata Musicale Sulmonese nell’ambito della 61° stagione concertistica. Ad esibirsi sul palco in uno straordinario concerto, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Massimo Quarta, direttore e violino solista.
La serata, divisa in due parti, ha regalato delle inconsuete partiture del compositore e pianista tedesco nato a Bonn nel 1770 e morto a Vienna nel 1827. Il pubblico ha così potuto ascoltare il Concerto in do maggiore per pianoforte, violino, violoncello e orchestra op. 56, composto da Beethoven appositamente per l’Arciduca Rodolfo, suo allievo in pianoforte, tra il 1803 e il 1804. Questa composizione non compare sovente nei programmi dei concerti sebbene merita di essere conosciuta poiché è il primo concerto concepito per questo complesso nell’ambito del classicismo. Più noto con il nome di Triplo Concerto, è una pagina d’occasione, nella quale il genio il musicista si confronta con il genere brillante e salottiero. In realtà Beethoven volle rifarsi alle composizioni francesi, più brillanti ed estroverse di quelle viennesi create da Haydn e Mozart. Sotto due differenti aspetti però il Concerto di Ludwig van Beethoven è una partitura volta al passato: nell’essere una composizione d’occasione e nell’essere concepita per più solisti. La finalità polistrumentale, ancorata alla antica consuetudine del Concerto grosso, è già in declino all’inizio del nuovo secolo, per l’imperiosa affermazione del Concerto con solista unico, atteggiato ad una forte contrapposizione individuale fra solista e orchestra.
Accompagnati a Massimo Quarta, in questa brillate esecuzione, ci sono stati due eccellenti musicisti: Massimo Polidori, violoncello solista e la giovane pianista Gloria Campaner che hanno ricevuto calori applausi e apprezzamenti dall’attento pubblico.
La seconda parte del concerto è iniziata con il confronto dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese con una delle prime composizioni di Ludwig van Beethoven sotto forma di concerto, la Romanza per violino e orchestra n°2. La romanza, che precede di poco il Triplo Concerto ascoltato nella prima parte, fa risaltare una nuova impostazione del concerto fino ad allora rimasto invariato e ispirato ancora dalle composizioni di W.A. Mozart e dei suoi contemporanei. La romanza è nota al grande pubblico nella versione moderna perché riproposta come sottofondo musicale in alcune campagne pubblicitarie. In questa composizione c’è cantabilità, semplicità nella elaborazione strutturale, un supremazia dell’allentamento espressivo lontano dal drammatismo concettuale peculiare del compositore. Il violino del maestro Quarta, in incessante sintonia con l’orchestra, regala al pubblico un momento di piacevole ascolto.
A seguire, l’Overture da Le creature di Prometeo, l’unico balletto composto da Beethoven, di cui si è persa la partitura originale, scritto tra il 1800 e il 1801. La storia è ispirata al mito greco di Prometeo, rappresentato come il benefico artefice del mondo, donatore della scintilla divina e della razionalità. L’Ouverture ha sempre avuto una notorietà ed una vita indipendente come pezzo da concerto. E’ un momento musicale instancabile e dinamico, che si apre solennemente in un clima di festa teatrale ed è concluso dal gioioso epilogo, dove il pubblico viene festosamente coinvolto e trasportato.
La composizione che ha chiuso il ciclo e il concerto è stata l’Egmont. Scritta fra il 1809 e il 1810, è una musica di scena, costituita da una ouverture e da nove pezzi indipendenti per soprano ed orchestra sinfonica, composta dal musicista per l’opera omonima di Johann Wolfgang von Goethe. La storia dell’opera è l’eroica vita del conte di Egmont, che si sacrificò per la sua patria, l’Olanda, in occasione della repressione spagnola attuata dal duca d’Alba nel 1568.
Per Ludwig van Beethovendi, oltre al tema della morte di un eroe che lo aveva ispirato, il dramma Goethe incarnava in pieno quegli ideali morali che gli erano enormemente cari: libertà, eroismo, sacrificio, dediti ad un fine superiore e al bene comune. Per questa ragione si tratta di una delle composizioni in cui si manifesta più compiutamente il nobile idealismo eroico dell’animo del musicista. Nell’Ouverture, Beethoven trasforma la musica in una sintesi dell’azione sia sul piano drammatico che su quello psicologico, lasciando un segno suggestivo e commovente, eludendo però l’enfasi per mettere in luce la nobiltà e la moralità del suo protagonista.
Ed è stato proprio con questa ultima composizione, attraverso un richiestissimo bis, che i musicisti dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese hanno salutato il caloroso e attento pubblico sulmonese, nell’attesa di una nuova serie di concerti come questo: vocati alla scoperta e alla conoscenza di grandi compositori, attraverso la divulgazione di composizioni meno note ma altamente rappresentative della vita del musicista stesso e dei suoi ideali, ispirazioni e ambizioni.
PROSSIMO APPUNTAMENTO
Domenica 16 febbraio 2014 alle ore 17:30, presso l’Auditorium dell’Annunziata, si terrà il concerto in occasione del primo anniversario della scomparsa di Filippo Tella.
Sul palco si esibirà il maestro Leonardo Angelini che al pianoforte eseguirà composizioni di Fryderyk Chopin e Franz Liszt.
Lucrezia Daniele