RANALLI COME LETTA, LARGHE INTESE SENZA IL PD
Nessuno lo dice chiaramente, ma ciò che s’intuisce è che potrebbe diventare realtà anche a Sulmona, una città in forte emergenza, l’ipotesi di una Giunta di larghe intese. Un po’ come il Governo Letta, ma senza il Pd. In attesa. L’opposizione attende la seduta del Consiglio comunale straordinario, richiesto con urgenza al sindaco, per valutare la sua soluzione alla crisi di palazzo comunicando con quale maggioranza vorrà andare avanti e per decidere, poi, come muoversi. Non disdegnano i consiglieri di opposizione, da come lasciano capire, questa ipotesi di larghe intese a progetto e a tempo determinato nel caso in cui il sindaco decidesse di voler proseguire il suo mandato. Diplomatici nelle parole i consiglieri di minoranza, questa mattina in una conferenza stampa nella residenza municipale, i quali scartano sfiducie e richieste di dimissioni al sindaco, convinti che tornare alle elezioni sia deleterio per una città soffocata dalla crisi. E lo dicono proprio i componenti di Sulmona Unita, come precisano loro stessi, che avevano presentato il ricorso al Tar contro l’annullamento delle elezioni, gesto che era stato portato avanti più come rispetto della legittimità degli atti e come principio. Tanto che non viene reso esplicito in conferenza stampa se il prossimo ricorso, previsto per proseguire su questa strada, sarà in realtà presentato oppure no. Intuibile la risposta. L’unico, tra i sei consiglieri d’opposizione a chiedere al primo cittadino di lasciare la poltrona, è proprio il Consigliere Luigi La Civita, che prende una posizione più rigida, convinto che andare in Consiglio comunale <non servirà a nulla. Mi sembra di ripartire da Giugno> dice, aggiungendo che <Se si fossero divisi su un problema importante per la città sarebbe stato ammissibile, e forse li avremmo anche perdonati, ma quando le divisioni che impazzano nel centrosinistra sulmonese sono dovute solo a precise lotte interne finalizzate all’accaparramento di poltrone, il nostro giudizio non può che essere severo>. Spiffera, poi La Civita, che la maggioranza, la quale si è chiamata fuori, starebbe tentando di tirare l’opposizione dalla propria, chiedendo consenso attraverso raccolta firme per sfiduciare il sindaco, sottolineando di aver ricevuto al riguardo una telefonata proprio da un consigliere del Pd. In merito all’idea di larghe intese, non ci stanno a sentir parlare di ribaltone i consiglieri di Sulmona Unita, Di Ianni e Sbic, tantomeno di stampella o ciambella di salvataggio del sindaco. Criticano fortemente l’immobilismo che ha caratterizzato la Giunta finora, puntando il dito anche contro questa crisi che tutto è tranne che amministrativa, dato che <non c’è una presa di posizione della maggioranza su un provvedimento, su un atto o su un progetto che avrebbe scatenato discussioni tali da sfociare in una crisi. Non sappiamo quali dei tanti problemi della città imputare questa crisi. Uno stato indegno e indecoroso per la città che assiste impassibile sopraffatta dalla moltitudine di problemi> ha precisato il Consigliere Gianfranco Di Piero (Sulmona al centro), il quale, ribadendo che questa amministrazione è nata <con il peccato originale> (ripercorrendo quanto accaduto nel post primarie fino alle elezioni), torna a ribadire lo stato di stallo che si trascina da otto mesi, in concordanza con quell’immmobilismo dell’amministrazione denunciato più volte dal Consigliere Alessandro Lucci di Sbic, che annuncia di aprirsi alla città con un’assemblea per ascoltare i cittadini. Ribadisce Mario Sinibaldi (Psi) <Siamo fermi su tutto, anche per votare una semplice tassa per i gradini che rientra nella ordinaria amministrazione dobbiamo trovarci di fronte difficoltà e rinvii>. Il Consigliere Enea Di Ianni esprime la preoccupazione per i risvolti di questa crisi <chiedere un Consiglio comunale straordinario urgente non è una boutade. Vogliamo capire quali sono le progettualità concrete perchè come minoranza non lo sappiamo. Sulmona non ha bisogno di andare a un tavolo elettorale>. Spiega, poi, il Consigliere Mimmo Di Benedetto (Sulmona Democratica) che <con questa maggioranza il sindaco non è in grado di andare avanti. E’ lui che deve dirci cosa intende fare. Come Sulmona Unita noi lo avevamo proposto in campagna elettorale: governiamo la città insieme. Non abbiamo ricevuto alcuna proposta da parte di liste civiche>. Un’amministrazione che cade sotto i colpi delle proprie contraddizioni, secondo la minoranza che chiede un immediato chiarimento durante il prossimo Consiglio comunale straordinario.