SULMONA NON ENTRA NEL CRATERE

Sulmona non entra nel cratere sismico. Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro il Comune peligno. Un’altra doccia fredda per la città, che solo tre mesi fa aveva visto riaprirsi la partita, ricominciando la conta di danni e schede (clicca link). Ribaltato quanto aveva deciso il Tar del Lazio nel 2011, pronunciandosi favorevolmente. A frantumare le speranze dei sulmonesi, come quelle di altri quattro paesi, tra cui anche Roccacasale, di poter beneficiare di contributi, a quattro anni e mezzo dal sisma e da tribolazioni, tra elenchi di danni inviati dal Comune e schede ricontate,  la decisione del Consiglio di Stato. Nella sentenza depositata due giorni fa, riportata dal quotidiano Il Tempo di oggi nell’articolo (a firma Angela Baglioni), insieme all’elenco preciso dei danni riportati dagli edifici e dalle chiese sulmonesi soprattutto nel centro storico, si legge che, secondo i giudici, in base al contenuto delle schede compilate dagli uffici del Commissario  “nel capoluogo comunale si sono osservati in genere rarissime lesioni di livello 2 prevalentemente su elementi preesistenti“. In sostanza si parla di danni dovuti al “peggioramento di lesioni preesistenti”, che sarebbero dovute essere sistemate dal Comune prima del terremoto, come edifici fatiscenti estranei al sisma. Secondo i giudici “il commissario ha evidenziato l’assenza di lesioni tali da consentire il riconoscimento del livello di danno sismico necessario per l’inserimento nell’elenco”.