CASTEL DI SANGRO. CANTIERE PER UNIRE DUE FERROVIE, SCIOLI “SIAMO PREOCCUPATI” (VIDEO INTERVISTA)
Pubblichiamo di seguito una lunga intervista video in cui l’ex segretaria cittadina del Pd di Castel di Sangro, Erminia Scioli, approfondisce i dubbi sollevati in merito ai lavori per la realizzazione della ferrovia.
VIDEO SERVIZIO di Fabrizio Fusco
Nell’occhio del ciclone delle polemiche il cantiere aperto a Castel di Sangro, lungo la strada nei pressi dell’ospedale, per unire due stazioni ferroviarie, la sangritana e la Rfi, attualmente chiuse. Lavori che dovrebbero terminare entro la prossima estate. Un importante progetto secondo l’amministrazione comunale, teso a facilitare il collegamento tra la montagna e la costa, un’occasione che favorirebbe turismo e sviluppo del territorio. A sollevare dubbi al riguardo è stata l’ex segretario cittadino del Pd, Erminia Scioli, la quale approfondisce quanto affermato in un’intervista al Tg3 Abruzzo, nei giorni scorsi, scatenando polemiche e curiosità in paese. “Sono serviti 11 milioni di euro, servirebbero almeno 38 milioni per terminare” ha detto, aggiungendo in sostanza: “Credo che i treni qui non ci passeranno”. Argomento di un’interrogazione presentata dal parlamentare abruzzese di Sel, Gianni Melilla, lo scorso novembre al Ministro (clicca link). La Scioli ha spiegato ieri, in maniera approfondita, di non essere contraria alla realizzazione della ferrovia, ma evidenziando preoccupazioni in merito al progetto che presenterebbe lacune. A detta sua, non rispecchierebbe quello originale. “Il problema” ha affermato “è sul nuovo progetto approvato affrettatamente nel 2009, che stravolge quella che era l’idea originale dell’opera: un tracciato in superficie che ridava spazio al paese allontanando la ferrovia dall’abitato. Invece il Consiglio comunale ha approvato un progetto per il quale la minoranza ha posto domande senza mai ricevere risposte”. Spiega Erminia Scioli “non contestiamo l’ipotesi di collegamento da Castel di Sangro a Fossacesia, ma le gravi lacune del progetto. Siamo preoccupati: il cantiere rischia di rimanere aperto a tempo indeterminato”. Il gruppo del Pd non esclude di presentare denunce.
FOTO SCATTATE A OTTOBRE 2013