RIVISONDOLI, IL PRESEPE VIVENTE PIU’ ANTICO E’ TORNATO AD ACCENDERE I CUORI
Dopo 63 anni incanta sempre il Presepe Vivente di Rivisondoli. Ad assistere alla rievocazione del mistero della Natività ieri sera nella piana di Piè Lucente erano oltre diecimila gli spettatori, tra fedeli e turisti, tra habituè e chi era alla sua prima volta. E’ il più antico rito in Italia che rappresenta per i rivisondolesi un motivo di vanto, un vessillo da sventolare nel nome di un territorio che vuole affermarsi attraverso la sua storia e le sue tradizioni, proiettandole verso il futuro. Tra le novità i giovanissimi i protagonisti tutti rigorosamente dell’Alto Sangro.Oltre 400 i figuranti che quest’anno hanno animato la Piana con la musica degli zampognari di San Polo al Matese e i personaggi provenienti da Sambuceto, Campobasso e della “Recta Rupes” di Popoli.
Lo scenario si è aperto, come consueto, con la rievocazione del primo presepe, quello realizzato da San Francesco nel piccolo paese di Greggio. Una figura, quella del Santo di Assisi, quest’anno ancora più presente, dopo la benedizione che Papa Francesco ha voluto “regalare” nei giorni prima di Natale a tutti i protagonisti del presepe di Rivisondoli (clicca link). Poi il racconto evangelico ha iniziato a prendere vita sulla Piana. L’annuncio dell’Arcangelo Gabriele ha dato il via al racconto evangelico scandito dalla voce narrante e animato in questa prima scena da Madonnina dell’Annunciazione e dell’Arcangelo Gabriele, rispettivamente, Naomi Di Sanza, 14 anni e 11 mesi di Roccaraso, e Seleste Bernabei, 15 anni di Pietransieri, frazione di Roccaraso.
Gli organizzatori del presepe hanno ritenuto importante che nella sacra rappresentazione ci fosse un rappresentante della frazione di Pietransieri, dove, nel bosco dei Limmari, nel novembre del 1943 furono trucidate dai tedeschi 128 persone, quasi tutte donne e bambini. La manifestazione di quest’anno, nel 70º anniversario della strage, infatti, ha voluto portare un messaggio di pace nel ricordo di quei martiri che hanno contribuito alla conquista della libertà e della democrazia.
“Proprio per dare un segno importante dell’unione del nostro territorio”, ha affermato il sindaco di Rivisondoli, Roberto Ciampaglia, che anch’egli da bimbo, come ultimo nato del suo paese ha impersonato i panni del bambin Gesù, “abbiamo voluto fortemente che tutti i figuranti più importanti fossero impersonati da cittadini del nostro comprensorio. Vogliamo, infatti, che i giovani mantengano l’attaccamento a questa rievocazione, al suo significato e portino avanti un messaggio di pace e fratellanza”. Ad assistere allo spettacolo accanto al sindaco Ciampaglia, anche il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano.
La rappresentazione della Natività è proseguita inscenando l’incontro della Madonna con Elisabetta e ancora il dubbio che assale Giuseppe, impersonato da Francesco Di Giacomo, 17 anni di Pescocostanzo, alla notizia della gravidanza di Maria. Il censimento e la spettacolare cavalcata dei beduini e poi la lunga fuga con Maria gravida e sfinita che sulla schiena di un asinello chiede invano, ospitalità alle varie locande per il parto imminente. Il rifugio nella capanna e la nascita del Bambin Gesù.