LE “VENERI” NELLA CITTA’ DELL’AMORE, PROSEGUE CON SUCCESSO LA MOSTRA
Grande successo sta riscuotendo ”Venerabilia. Immagini di Venere nella città di Ovidio”, l’importante mostra, unica in Abruzzo, inaugurata lo scorso dicembre nell’ambito della manifestazione “Ars, Eros, Cibus, Sulmona si veste d’amore” organizzata dall’associazione culturale Fabbricacultura su progetto della Camera di Commercio dell’Aquila. Sono stati, fino ad oggi, circa 15 mila i visitatori che, a palazzo dell’Annunziata a Sulmona, con presenze rilevanti soprattutto nei giorni 24, 25, 26, 31 dicembre e 1 gennaio, hanno ammirato nella Domus di Arianna, all’interno del museo archeologico sulmonese, l’esposizione delle opere raffiguranti la dea dell’Amore, dal neolitico al I secolo d.C, conservate nei siti archeologici abruzzesi. Una mostra curata dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Abruzzo, in collaborazione con gli artisti sulmonesi Alessandro Monticelli e Claudio Pagone, che si sono occupati di “Le Veneri Contemporanee”, esposizione di opere di artisti italiani, durante il taglio del nastro il 7 dicembre scorso (CLICCA) di fronte a una folta platea, alla presenza della presidente di Fabbricacultura Anna Berghella, del presidente di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, del vicepresidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, del presidente della Camera di Commercio della Provincia dell’Aquila, della funzionaria della Soprintendenza Rosanna Tuteri insieme all’archeologa che ha ideato e curato la mostra, Emanuela Ceccaroni. “Un’iniziativa molto apprezzata da moltissimi cittadini e turisti” ha commentato la presidente di Fabbricacultura Anna Berghella “Siamo soddisfatti. La mostra prosegue con successo e cercheremo di ripetere in futuro la collaborazione con la Soprintendenza”. Al fine di permettere la realizzazione della prestigiosa iniziativa, l’associazione Fabbricacultura si è impegnata economicamente per dotare palazzo dell’Annunziata di un sistema di allarme, come impianto di sicurezza per tutelare le preziose opere che resteranno in mostra fino al 6 gennaio.