LA STORIA DI SULMONA ATTRAVERSO “IL DIARIO DI SOLIMO”
Esistono tanti modi per poter raccontare la storia di una città. Originale e leggero quello scelto dallo storico sulmonese Fabio Valerio Maiorano: una sorta di almanacco quotidiano, che dal 1 gennaio al 31 dicembre racconta venti secoli di storia di Sulmona, attraverso trecentoventi fatti singolari, curiosi e particolari, dai titoli accattivanti, che parlano di personaggi che spesso sfuggono alla storia ufficiale, ma che hanno caratterizzato la vita della comunità, episodi grandi e piccoli, fini a sè stessi, curiosità, tratti da articoli di giornale, dalla pubblicazione di autori locali, da ricordi personali, da documenti di archivio. L’opera è intitolata “Diario di Solimo”, mitico fondatore di Sulmona (dalla Prefazione del libro “esule con l’amico Enea da Troia messa a ferro e fuoco dagli Achei, dopo molte peripezie approdò sulle coste del Lazio. Enea decise di fermarsi mentre Solimo si spinse nei territori più interni e montuosi della penisola; raggiunse una conca verde e fertile, un territorio ricco di acque e di selvaggina. Se ne innamorò e volle fondarvi una città alla quale dette il suo nome: Solimona, Sulmona. Celebrato dal poeta Ovidio nei Fasti ( IV, v. 78-81) e da Silio Italico nel De Secundo Bello Chartaginiense (IX, vv. 67-70),
L’opera sarà presentata il prossimo 4 gennaio alle 17.30 nell’auditorium di palazzo dell’Annunziata, per l’occasione sarà possibile devolvere un’offerta per il restauro di un’opera d’arte di città. A fare da indice al libro è la formula del calendario, in cui ogni mese è caratterizzato da due scatti vecchi e nuovi: due fotografie che accostano angoli della Sulmona di ieri e scorci della Sulmona di oggi. Un altro modo di raccontare la storia. Si spiega ad esempio l’origine del detto sulmonese “I sette sopra l’Annunziata”, raccontando così la storia delle statue dei sette santi collocate sulla facciata del monumento sulmonese, oppure il ritrovamento dell’Ercole Curino, come anche la storia della nascita di Ovidio partendo dall’iscrizione sul basamento della statua in piazza Venti. Si citano, inoltre, episodi di cronaca nera avvenuti nei diversi secoli, quelli più eclatanti come un omicidio del prete con l’amante nei primi del novecento o un assassinio fotocopia della fine del secolo scorso. “La logica del libro segue il calendario, l’annotazione quotidiana di Solimo, mese per mese, nel diario, di avvenimenti che lo hanno colpito, incuriosito, impressionato, l’hanno fatto sorridere o arrabbiare, con una sequenza cronologica sfalzata” continua Maiorano, definendo il volume “diverso”, con cui “qualcuno imparerà qualcosa. Qualche genitore o maestra potrà utilizzarlo con i bambini, perchè le storie sintetizzate sono appetibili anche per i più piccoli”. Il volume, spiega ancora Maiorano, è nato sulla scia del successo del suo ultimo lavoro Strademecum, “dove ho fatto lo spezzatino della storia” afferma, spiegando che il lavoro certosino sulla toponomastica della città è stato il pretesto per raccontare due secoli di storia. “una ricerca che la Fondazione Carispaq ha voluto pubblicare l’anno scorso proprio per l’originalità dei contenuti e per l’immediatezza del linguaggio” scrive il vicepresidente della Fondazione, Domenico Taglieri, nella prefazione al libro, realizzato con il contributo dell’ente.