SULMONA DICE STOP AI BOTTI DI CAPODANNO
Arriva anche a Sulmona lo stop ai botti di Capodanno. Firmata dal sindaco Peppino Ranalli l’ordinanza che vieta l’uso dei botti per salutare il 2013 e accogliere l’anno nuovo soprattutto nelle aree intorno al canile comunale, alle residenze per anziani e all’ospedale. Pena prevista: sanzioni fino a 500 euro e denunce. La polizia municipale assicura controlli. Una soluzione per un problema che tocca da vicino il popolo di cani e gatti, per cui l’esplosione dei botti per i festeggiamenti di fine anno, si trasformano in un vero incubo. Si spaventano, scappano e spesso muoiono. “Sono contentissima, finalmente adesso i cani possono respirare e stare tranquilli” afferma Gabriella Tunno, responsabile dell’associazione Code Felici che gestisce il canile, entusiasta del provvedimento adottato, dopo anni di appelli lanciati per chiedere con forza che la situazione si risolvesse, in quanto anche per lei la notte di capodanno si trasformava in un calvario dovendo soccorrere i suoi ospiti a quattro zampe. “Ogni anno ero costretta a diffondere una specie di vademecum, per i padroni, su comportamenti da assumere per aiutare i cagnolini” spiega la Tunno, raccontando della terribile reazione dei cani allo scoppio dei fuochi d’artificio o dei petardi “Ogni 31 dicembre mi dovevo recare nel canile per stare vicino ai cagnolini così da tranquillizzarli facendo sentire la mia voce, perchè erano troppo spaventati dai botti. In ogni box ci sono nove cani, che, agitandosi impauriti, possono mordersi fra loro a sangue. per non pensare a quanti scappano e spesso muoiono. L’ultimo triste episodio ieri sera quando un cucciolo è rimasto ferito dopo essere stato investito perchè fuggito spaventato dai botti nella ‘zona ospedale”. Gabriella Tunno tiene a ringraziare il primo cittadino, il consigliere comunale Daniele Del Monaco e il gruppo Fratelli D’Italia che nei giorni scorsi inviò una lettera al sindaco sollecitando l’adozione del provvedimento salva cani. Sull’esempio di altri comuni abruzzesi, come L’Aquila, Teramo, Montesilvano, Roseto che lo scorso anno emanarono ordinanze con cui disponevano il divieto di accendere fuochi d’artificio e l’inibizione dell’uso di materiale esplodente in aree e/o su aree pubbliche, nei tre giorni a cavallo di San Silvestro e Capodanno. Centinaia i feriti ogni anno a causa di botti e fuochi, un vero bollettino da guerra che si registra soprattutto la notte del 31 dicembre, colpendo nello specifico ragazzini di età compresa fra gli 11 e i 14 anni. Secondo i dati della Polizia di Stato elaborati da Legambiente lo scorso anno i numeri superavano i 2400 feriti nell’ultimo triennio.