IL SULMONA RIPARTE DAL MISTER “OBIETTIVO SALVEZZA”
di Valerio Di Fonso Il Sulmona vuole ripartire dopo la bufera societaria delle scorse settimane e lo fa con il nuovo mister Pasquale Luiso. Il “toro di Sora”, com’è conosciuto, è ben noto dalle parti del Pallozzi più per la marcatura nello spareggio che, nel maggio del ’92, spalancò al Sora le porte della Serie C lasciando gli ovidiani in interregionale, piuttosto che per il gol a Stamford Bridge contro il Chelsea in Coppa delle coppe. Il nuovo allenatore è stato presentato nel primo pomeriggio di oggi alla stampa nello stadio sulmonese accompagnato dal presidente Maurizio Scelli. Idee chiare e forti motivazioni. “Sono stato chiamato dal Chievo e da Grillo che mi hanno proposto questo progetto. Quando ho parlato con il presidente Scelli ci siamo subito chiariti: io mi prendo le mie responsabilità e lui le sue. Nel complesso mi ha fatto una bellissima impressione trovare il presidente fuori lo stadio ad accogliermi.” Luiso continua parlando dei suoi risultati personali sia da atleta che da mister: “Non nego di puntare ad allenare in Lega Pro e ad essere stato vicino al Chieti e alla Aversa Normanna, fui contattato anche dal Bellaria. Posso dire di aver fatto più da giocatore, 500 gare, che da allenatore. In panchina prima ho salvato il Sora penultimo in classifica, l’anno successivo ho vinto l’eccellenza spendendo pochissimo e arrivando sopra la Lupa Frascati. Nel 2011 ho lasciato il Sora terzo in Serie D ad un passo dalla Salernitana prima che smantellassero la squadra. Mi sembra che sono comunque risultati importanti.” Conclude poi sull’obiettivo e gli acquisti che arriveranno a Sulmona: “Bisogna prima pensare a salvarsi, poi si vedrà. Io vorrei ambire a qualcosa di più ma devo ancora vedere che giocatori ho a disposizione. Devo valutare anche i giovani in prova che si sono svincolati da Sora; tra i quali il terzino Scuoch e l’esterno ex Parma e Cavese Magadino. Arriveranno tanti giovani dal Chievo mentre sceglieremo noi gli over che hanno voglia di venire a giocare alle nostre condizioni. E’ impensabile fare un campionato di Serie D con cifre altissime. A me piace valorizzare i giovani, sicuramente sarebbe bello che a scendere in campo tra gli undici ci siano ragazzi locali, vedremo cosa ho tra le mani. Il modulo? Mi piace tantissimo il 3-5-2 per l’intensità, i giocatori in campo devono dare il 300%, però nelle prime gare sarà meglio coprirsi.”