IL SULMONA A DUE FACCE

Le due facce del Sulmona, tra addii e caparbietà nel tentare il tutto per tutto. Da una parte una conferenza stampa in solitaria del direttore generale del Sulmona calcio, Giorgio Bresciani, al suo saluto finale dopo sedici mesi, in un monologo di circa un’ora, questa sera, parlando, con amarezza e delusione,  di debiti, di promesse rimaste chiacchiere, di “traditori”, di una città al capolinea, dove solamente due imprenditori hanno contribuito, mentre si è sentito abbandonato nel momento di bisogno. Ma guai a toccare i suoi ragazzi, quelli che sono rimasti senza stipendi, ad oggi svincolati, coloro che da eroi avevano regalato emozioni vincendo domenica dopo domenica e, con qualche calciatore in più, il Sulmona avrebbe volato ancora più in alto. Dall’altra un gruppo di giocatori, tra juniores, ex biancorossi, come Daniele Baldassarre, e calciatori  rastrellati nel territorio, insieme allo storico portiere Alfredo Meo, unico a non aver firmato lo svincolo che oggi pomeriggio si sono allenati al Mezzetti intenti a scendere in  campo domenica contro il Matelica, guidati dall’allenatore Pulsone, consapevoli magari di non portare a casa punti utili, ma di salvare l’onore puntando alla salvezza.

In un salone gremito di sostenitori, giocatori, habituè del Pallozzi, affezionati, alla presenza anche dell’ormai ex mister Mecomonaco, dopo le dimissioni del direttore sportivo Daniele Muscariello (clicca link) Bresciani ha tirato le somme. Lo ha fatto con garbo, ma con determinazione e rammarico, citando i buoni e i cattivi,  tra assessori che hanno fatto una serie di promesse (disattese) da palazzo San Francesco, come la realizzazione della curva, e chi ha contribuito di tasca propria senza farsi problemi tirando fuori il bancomat e permettendo la trasferta di domenica scorsa, come il Consigliere Luigi Santilli, che il direttore ha voluto ringraziare come ha fatto anche nei confronti del sindaco sottolineandone la lealtà. Ha snocciolato numeri di enormi debiti accumulati nelle passate stagioni e negli ultimi tempi, racconta di alberghi e ristoranti di città che attendono ancora di essere pagati. “E’ una giornata triste, ma io ho vinto e personalmente posso camminare a testa alta ed è questa la mia forza” ha detto all’esordio del suo discorso, spiegando la sua passione in questa vicenda e la sua disponibilità nei confronti dei suoi ragazzi. Non ha risparmiato aspre critiche per il medico sociale, il vicesindaco Marinucci (senza nominarlo mai esplicitamente) “non mi ha mai risposto al telefono in questi giorni” ha affermato Bresciani “non è mai venuto in campo in questi mesi e oggi si è presentato con i giocatori”. Spiega di essersi sentito abbandonato nel momento in cui c’era bisogno di unire le forze “in un anno e mezzo sono sempre stato solo nelle scelte e nelle responsabilità” aggiunge “qui ho trovato solo tante chiacchiere”. Tanto rammarico si evince dalle sue parole. Alza i toni Bresciani quando ribadisce l’assenza, oggi al tavolo, di chi era stato invitato a partecipare. “Lo sport è apolitico” precisa e nel rush finale ricorda di aver sborsato “9 mila euro di mobili nuovi della sede che sono stati pignorati”. Quanto al rapporto con il presidente Maurizio Scelli “Sono arrabbiato” afferma Bresciani “perchè avrebbe dovuto dirlo prima, se non era in grado di affrontare la situazione”.

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