TEATRO “CANIGLIA”, LA STORIA SCRITTA SUI MURI
La storia scritta sui muri. Come originali manoscritti sono documenti preziosi per ricostruire la storia della letteratura teatrale, cosi locandine e manifesti raccontano di grandi artisti, registi, orchestre passati sul palco del teatro comunale di Sulmona. “Littorio” prima, semplicemente Comunale poi e “Maria Caniglia” oggi. Se si tira su quell’ultima quinta, in pesante velluto nero, nel palcoscenico del bellissimo teatro sulmonese, che questa sera, dopo due anni di lavori di ristrutturazione torna a vivere in grande stile, si scopre un’affascinante mostra “spontanea” di locandine grandi, piccole, sobrie, colorate, che dagli anni 30 sono affisse nascoste sui vecchi muri, ma alzano il sipario su opere e rappresentazioni teatrali messe in scena proprio in via De Nino. Alcune strappate, altre poco leggibili, altre ancora, invece, in bella mostra sprigionano tutta la forza della storia. Il “Rigoletto” del 1943 e del 1963, la rappresentazione della Tosca nel febbraio del 1943, quando i biglietti costavano 10 lire per il loggione e 40 lire in platea. Un mondo pieno di fascino, che fa rivivere uno spaccato di ottant’anni di storia del teatro sulmonese, con eventi culturali di prosa, opera e musica classica, Tosca, Traviata, Trovatore, grandi opere di immensi maestri italiani che alla fine degli anni 30 venivano rappresentate anche nel teatro sulmonese. Serate di beneficenza come quelle nel 1958. Non solo lirica, ma anche il teatro di Eduardo nel ’59 fino agli anni a noi più vicini con grandi attori moderni . Locandine che testimoniano direttori del teatro che si sono susseguiti nel tempo e la partecipazione di artisti ed orchestre di notevole spessore che tanto lustro hanno dato alla nostra città. In occasione della riapertura del teatro, l’ex consigliere comunale Gaetano Pagone, nelle scorse settimane, aveva inviato una lettera all’amministrazione comunale e al direttore Cantelmi, chiedendo di ricollocare nella struttura “preziose locandine che un tempo ornavano le pareti del foyer del teatro”, un centinaio di manifesti che ripercorrono la storia della vita teatrale sulmonese, della prestigiosa collezione di locandine donate al Comune dall’ avvocato Pasquale Speranza. Un modo anche questo per non seppellire la storia sotto la polvere. g.s.