LE ANTICHE VENERI CONSERVATE IN ABRUZZO ESPOSTE A PALAZZO DELL’ANNUNZIATA

Uno scenario meraviglioso appare nella domus di Arianna, all’interno del museo archeologico sulmonese di palazzo dell’Annunziata.  Per la prima volta le sculture raffiguranti la dea dell’Amore, dal neolitico al I secolo d.C, conservate nei siti archeologici abruzzesi, sono esposte a Sulmona.  E’ stata inaugurata la mostra  curata dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo,  in collaborazione con gli artisti sulmonesi Alessandro Monticelli e Claudio Pagone, che si sono occupati dell’esposizione de “Le Veneri Contemporanee”, di artisti italiani, nell’ambito dell’evento “Ars Eros Cibus”, promosso da Fabbricacultura su progetto della Camera di Commercio dell’Aquila, in programma oggi e domani nel capoluogo peligno.  “Venerabilia. Immagini di Venere nella città di Ovidio”. Il titolo mette in evidenza la relazione tra Ovidio, tutor di questa manifestazione sulmonese, con le Veneri abruzzesi, come ha spiegato Rosanna Tuteri, funzionario della Soprintendenza, presente insieme ad Emanuela Ceccaroni della Soprintendenza. “Si tratta di statue, reperti, statuette in terracotta e in marmo che arrivano soprattutto dalla Marsica” spiega la Tuteri “Abbiamo statuette di 7 mila anni fa, dall’età neolitica, come quella che comincia il percorso espositivo, ci sono pezzi greci originali, statue che si trovavano ad Alba Fucens, statuette, in maniera seriale, che provengono da depositivi votivi dei santuari: Venere, come Ercole, era una delle divinità più care alla cultura e religiosità antica, perchè rappresentano il desiderio, l’amore  e la fertilità. Un momento di condensazione delle speranze e sogni di popolazioni. Ieri come oggi. E’ questa una mostra” conclude la Tuteri “che ci avvicina, recuperando il tempo passato, alle forze e agli ideali del nostro presente”. Presenti all’inaugurazione, di fronte a una folta platea,  la presidente di Fabbricacultura Anna Berghella, il presidente di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, il vicepresidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, il presidente della Camera di Commercio della Provincia dell’Aquila ed Emanuela Ceccaroni.

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