UN RIMPASTO CHE SA DI AZZERAMENTO (video)
Un rimpasto di deleghe nella Giunta comunale che ha tutta l’aria di un azzeramento. Il colpo di scena è arrivato alle 21, sul finire della seduta dell’assise civica cominciata nel primo pomeriggio, in un’aula consiliare con temperature da battidenti e toni molto pacati tra maggioranza e opposizione come una sorta di convivenza pacifica, dopo l’approvazione all’unanimità del bilancio di assestamento (scena rara negli ultimi anni) e il salvataggio, per quest’anno, dei lavoratori delle cooperative Satic e Ufficio Turistico (il cui contratto scade il 30 novembre), compreso il salvagente lanciato ai lavoratori in mobilità Lsu con l’integrazione retribuita dell’orario (5 mila euro) (clicca link) Il primo cittadino, Peppino Ranalli, ha prima spiegato che sfuma l’idea di formare lo staff del sindaco, come aveva annunciato lo scorso Giugno al momento della presentazione della Giunta, in quanto avrebbero voluto guardare al modello di delibera adottato a Pomezia, non andato a buon fine, ed essendo alcune deleghe (cultura, turismo, personale, sanità, protezione civile) ancora nelle sue mani adesso, ha annunciato “Si apre una fase nuova di rilancio dell’amministrazione con la riassegnazione delle deleghe. Chiederò ai miei assessori collaboratori di condividere con me un’eventuale riassegnazione e dove fosse necessario un rimpasto di Giunta. Di questo ne do comunicazione alla città e al Consiglio comunale e spero di poter intervenire nel prossimo Consiglio comunale di giovedi e venerdi con una riassegnazione di responsabilità precise su questioni che ci vedranno impegnati sul piano urbanistico, sulla sanità (problema dell’ospedale), personale e considerazioni per la protezione civile, che dev’essere affrontata nei suoi aspetti più generali in ordine ai finanziamenti regionali”. Il sindaco ha poi lasciato l’aula in tutta fretta. Seduta sciolta. Nessuna dichiarazione, poi, ha voluto rilasciare Ranalli, lasciando intendere, però, che forse, qualcos’altro bolle in pentola. Qualche poltrona, forse, potrebbe saltare.