NEVE, QUASI DUE METRI A CAMPO DI GIOVE

A Campo di Giove la neve raggiunge quasi i due metri. Continua a nevicare ininterrottamente da quarantotto ore. Attrezzatissimi in paese, cittadini e amministrazione comunale sono riusciti a far fronte alle difficoltà, che comunque permangono in quanto la coltre nevosa è abbondante. I mezzi spazzaneve e le turbine sono in funzione no stop da due giorni ormai, come avevamo documentato. Le strade comunali sono transitabili, per quanto è possibile, qualche disagio permane nelle arterie più strette, dove i mezzi non riescono a transitare. La strada provinciale 12 che collega Campo di Giove a Sulmona è stata riaperta ed è transitabile, i mezzi provinciali sono intervenuti, ma resta comunque la difficoltà, essendo una strada di montagna e ancora sotto la nevicata, tanto che i residenti, quelli che hanno deciso di affrontare il viaggio (molti sono rimasti negli alberghi sulmonesi) hanno impiegato ieri per raggiungere il paese dal capoluogo peligno più di un’ora e mezza. “La situazione è sotto controllo, come lo è stata anche per la nevicata del 2012” assicura il vicesindaco Stefano Di Mascio. Certo è che “questa nevicata pur essendo stata affrontata con efficienza sia dal Comune che dalla Provincia presenta le sue difficoltà”. Fa riferimento Di Mascio al caso della guardia medica che rischia di scomparire in questo paese ai piedi della Majella (clicca link). (resterà fino al 31 dicembre prossimo). La postazione di guardia medica, in sostanza, andrebbe a quietare le preoccupazioni dei residenti, calcolando che nel caso di emergenza l’ambulanza impiegherebbe oltre un’ora per salire. “Questa situazione evidenzia che in un paese montano, pur attrezzato per fronteggiare l’emergenza neve, tende a restare isolato pur se per qualche ora, quindi la guardia medica resterebbe un servizio fondamentale”.
Arrivano e-mail nella nostra redazione in cui i campogiovesi raccontano la situazione, soprattutto da quando la Sulmona Carpinone è off: “Vogliono toglierci la guardia medica, la ferrovia (Sulmona Carpinone) l’ hanno chiusa, per fortuna che questa notte non c è stata nessuna emergenza, altrimenti cosa sarebbe successo?”. Ricordano, inoltre, che l’unico mezzo di trasporto che riusciva a salire, anche se con un po’ di ritardo, era proprio il convoglio della Transiberiana d’Italia. Oggi gli autobus non  riuscirebbero nella sostituzione.

FOTO A.DI GREGORIO

foto6

foto4 foto5

foto7
Foto d’amico
d'amico

foto D’AMICO

d'amico2

20131127-224238.jpg