ECCIDIO DEI LIMMARI, PIETRANSIERI RICORDA LA STRAGE DI 70 ANNI FA (VIDEO)

 

VIDEO SERVIZIO Di Fabrizio Fusco

Pietransieri celebra il 70° anniversario della strage di Limmari, durante la quale – il 21 novembre 1943 –  furono uccise 128 persone. 64 donne, 34 bambini e molti anziani, accusati dai nazisti di aver aiutato i partigiani. Colpevoli soltanto di non aver voluto abbandonare le proprie abitazioni in seguito all’ordine di sfollamento di tutto l’Alto Sangro emanato dal generale tedesco Kesserling. Tante le iniziative che si sono susseguite in questi giorni, tra cui ieri la lezione per tanti studenti delle scuole del centro Abruzzo (clicca link)  e la fiaccolata in memoria di una delle pagine più buie della storia del nostro territorio. Il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato in occasione della cerimonia di commemorazione dei 128 martiri ha sottolineando come “la strage sia ancora oggi una ferita aperta nel cuore degli abitanti del luogoe di tutto l’Alto Sangro. Settant’anni. Sembra ieri. Nessuno tra la gente ha mai dimenticato la strage dei Limmari, per troppo tempo, tuttavia, relegata negli armadi delle istituzioni e, senza voler per questo farne un primato, finalmente considerata oggi come una delle atrocità commesse contro il popolo italiano dall’esercito tedesco e allo stesso tempo una pagina anche eroica scritta col sangue della resistenza al nemico”.

“Così, come ogni anno – ha aggiunto Di Donato – si ripete il mesto corteo che riporta gli abitanti della “nobile frazione di Pietransieri” sui luoghi dove le pistole-machinen dei tedeschi decimarono famiglie intere, frantumarono le speranze di molti fanciulli, tolsero a tanti vecchi la gioia di un sereno tramonto”.

Da quell’eccidio, si salvò solamente una bambina, Virginia Macerelli, e anche a lei va il pensiero del primo cittadino: “E’ stata abbracciata da Papa Bergoglio e ricevuta in udienza privata dal Capo dello Stato. Virginia porta ancora i segni della paura sul volto ma ha l’animo sereno di chi ha perdonato senza pur tuttavia dimenticare. È l’icona di una Paese che ha poi scandito il progresso nella libertà e nella democrazia, ma sempre sul sentiero tracciato dai suoi martiri, senza mai dimenticare, cioè, il sacrificio dei suoi figli. Ecco, questo il messaggio che sale dai Limmari: avanti ma col capo rivolto al passato e nel segno del perdono”.