CULTURA, CHIODI CHIEDE NUOVO REGOLAMENTO PER LA LEGGE 43

Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha deciso di tenere per se le deleghe (politiche culturali, veterinaria, sicurezza alimentare e prevenzione collettiva) dopo le dimissioni (clicca link) presentate dall’assessore regionale De Fanis, arrestato martedi scorso (clicca link) a seguito dell’inchiesta “Vate”, in cui è rimasta coinvolta anche Rosa Giammarco, per la quale è stato disposto obbligo di dimora (clicca link), ha richiesto alla direzione delle politiche culturali di predisporre un provvedimento regolamentare per la gestione della legge 43 sul modello del disciplinare adottato dalla presidenza della Giunta regionale. Secondo quanto richiesto dal Presidente, l’ipotesi regolamentare della direzione Cultura dovra’ poi essere calata in una delibera che passera’ all’esame della Giunta regionale. In questo modo, ha chiarito il presidente Chiodi, “s’intendono adottare le buone pratiche finora attuate dall’ufficio di presidenza della Giunta regionale nella gestione della 43” agli uffici dell’assessorato alla Promozione culturale e “proporre al Consiglio regionale una legge e un regolamento per uniformare tutto l’andamento della legge 43”. “Si tratta di un passaggio necessario – ha spiegato il presidente della Regione – che testimonia la volonta’ dell’amministrazione regionale di essere quanto piu’ possibile trasparente nella gestione di provvedimenti che erogano contributi e soprattutto la volonta’ di stabilire, a garanzia dei richiedenti, un criterio di equita’ e valutazione valido per tutti”. La presidenza della Giunta regionale, che secondo quanto stabilisce la legge 43 gestisce una parte dei fondi inseriti nella legge stessa (gli altri due beneficiari sono l’assessorato alla Cultura e il Consiglio regionale), ha adottato un disciplinare piuttosto rigido e preciso gia’ dal 2011 con risultati positivi. “Questo disciplinare – conclude Chiodi – ha garantito la necessaria trasparenza ma soprattutto ha uniformato i processi di valutazione all’interno di un criterio generale di meritocrazia e valenza dell’iniziativa culturale”.