SULMONA TERRA D’AMORE, NOZZE NEI PALAZZI ANTICHI
Sulmona pronta ad allestire palazzi antichi, location per gli sposalizi. Se nel 2012, secondo report Istat, sono stati celebrati in Italia 207.138 matrimoni (3,5 ogni 1.000 abitanti), ovvero 2.308 in piu’ rispetto al 2011, a Sulmona, città dell’amore per antonomasia, terra natia del poeta dell’Ars Amandi e degli Amores e patria dei confetti, sono state 139 le coppie che si sono sposate lo scorso anno, secondo i dati a palazzo San Francesco. In 56 hanno pronunciato il fatidico sì in chiesa, in 30 hanno scelto il rito civile, e 10 sono stati gli sposi residenti all’estero che hanno deciso di celebrare le nozze nel capoluogo peligno, mentre 43 sulmonesi hanno scelto chiese in Comuni limitrofi, come ad esempio Corfinio in cui è molto gettonata San Pelino. Quest’anno, da Gennaio ad Agosto scorso, sono stati celebrati 55 matrimoni, mentre sono 69 le pubblicazioni in Comune, sempre secondi i dati fino ad agosto. 10 coppie si sono sposate con rito civile, 30 seguendo il credo cristiano cattolico, 5 le gli sposi stranieri che dall’inizio dell’anno fino al mese del solleone hanno scelto di venire nella patria di Ovidio, per sposarsi, mentre in 10 si sono recati in altri paesi. Le chiese preferite in città, per la maggiore, come spiegano i parroci, sono la splendida cattedrale di San Panfilo e la chiesa di Santa Maria della Tomba. Promuovere Sulmona come terra per celebrare matrimoni è nelle mire degli inquilini di palazzo San Francesco, come annunciato nella presentazione del programma di mandato dal sindaco, il quale punta a concedere il via libera all’apertura degli antichi palazzi ed edifici della Sulmona vecchia da dedicare ai riti delle nozze civili. Sono al lavoro, in questi giorni, alcuni consiglieri comunali, nell’operazione di rivisitazione del regolamento, che a breve sarà presentato al vaglio dell’assise civica, teso ad individuare location comunali, rendendole idonee alle celebrazioni dei matrimoni, “così da incentivare gli sposi a venire a celebrare i matrimoni a Sulmona” ha precisato il primo cittadino oggi. La palla poi passerà ai privati. Ad allungare lo sguardo sull’idea del nostro territorio da valorizzare come Terra d’amore ci ha pensato anche l’associazione Fabbricacultura, che per il terzo anno consecutivo promuove, su iniziativa della Camera di Commercio dell’Aquila, l’evento chiamato “Ars, Eros, Cibus Sulmona si veste d’amore” (clicca link), in cui il tema dell’amore è la colonna portante. “Terre d’amore d’Abruzzo” è, infatti, anche il marchio della società consortile Dmc, tesa a creare un sistema virtuoso per la promozione turistica del territorio. Sulmona guarda anche all’Europa: con la sua Giostra cavalleresca è stata, infatti, chiamata ad aderire al progetto finalizzato a creare il circuito dell’amore tra città europee (Europa Innamorata), come è emerso partecipando, lo scorso ottobre, a un convegno in Spagna e aprendo scenari allettanti (clicca link) . Torna anche quest’anno, per la quinta edizione, la fiera dedicata agli sposi, al mondo del matrimonio e della cerimonia che sarà ospitata dal 29 Novembre al 1 Dicembre nel centro commerciale Il Nuovo Borgo. Una tre giorni, in cui la Celebrity Management di Fiorenza Quadraro, promotrice dell’evento, punta a bissare il successo di pubblico conquistato in passato.
IN ITALIA I MATRIMONI SONO IN AUMENTO
Il lieve aumento registrato si inserisce in una tendenza alla diminuzione dei matrimoni in atto dal 1972: negli ultimi 20 anni il calo annuo e’ stato in media dell’1,2%, mentre dal 2008 al 2011 si sono avute oltre 45mila celebrazioni in meno (in termini relativi -4,8% annuo tra il 2007 e il 2011). L’aumento del numero delle nozze rispetto al 2011 e’ dovuto – secondo l’Istat – alla ripresa dei matrimoni in cui uno, o entrambi, e’ di cittadinanza straniera: nel 2012 sono state celebrate 30.724 nozze di questo tipo (pari al 15% del totale), oltre 4mila in piu’ rispetto al 2011, ma ancora inferiori di oltre 6mila rispetto al picco massimo che venne toccato nel 2008. I matrimoni misti, quelli cioe’ esclusivamente con un coniuge italiano e l’altro straniero, sono stati 20.764 nel 2012. E peraltro essi rappresentano la tipologia prevalente (68%) dei matrimoni con almeno uno sposo straniero.
La ripresa osservata negli ultimi due anni nei matrimoni con almeno uno sposo straniero ha interessato tutte le aree dell’Italia: se a livello nazionale l’aumento e’ stato pari al 15,4%, la tendenza e’ stata piu’ accentuata nel nord-ovest (24,7%). In termini relativi l’aumento piu’ consistente ha riguardato i matrimoni misti in cui la sposa e’ cittadina italiana e lo sposo e’ straniero (38% a livello Italia, 45,3% al centro). La frequenza dei matrimoni con almeno uno sposo straniero e’ notoriamente piu’ elevata nelle aree in cui e’ piu’ radicato l’insediamento delle comunita’ straniere, cioe’ al nord e al centro. In questa parte del Paese un matrimonio su 5 ha almeno uno sposo straniero (Prospetto 2), mentre al sud e nelle isole si registrano proporzioni pari rispettivamente al 7,2% e al 6,5% del totale delle unioni. Quanto ai matrimoni misti (quelli in cui uno sposo e’ italiano e l’altro straniero), ammontano a oltre 20mila nel 2012 e rappresentano la parte piu’ consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (68%). La tipologia piu’ frequente e’ quella in cui lo sposo e’ italiano e la sposa e’ straniera, e questo tipo di matrimoni riguarda il 7,9% del totale delle celebrazioni a livello medio nazionale (16.340 nozze celebrate nel 2012) e oltre il 10% nel nord. Le donne italiane che hanno scelto un partner straniero sono state 4.424 nel 2012, il 2,1% del totale delle spose. Proprio quest’ultima e’ la tipologia di unioni con la flessione piu’ marcata in seguito alle variazioni normative.
C’e’ una diversa propensione fra uomini e donne nel contrarre matrimonio con un cittadino straniero non solo in termini di frequenza, ma anche per quanto riguarda alcune importanti caratteristiche degli sposi, come la cittadinanza. Il fenomeno dei matrimoni misti riguarda in larga misura coppie in cui la sposa o lo sposo provengono da un Paese a forte pressione migratoria.
Gli uomini italiani che nel 2012 hanno sposato una cittadina straniera hanno nel 17,4% dei casi una moglie romena, nel 10,9% un’ucraina e nel 7,2% una brasiliana.
Le donne italiane che hanno sposato un cittadino straniero, invece, hanno scelto piu’ spesso uomini provenienti dal Marocco (15%) e dall’Albania (7,8%).
Se ai primi si aggiungono i casi in cui la sposa e’ italiana e lo sposo e’ tunisino o egiziano, la percentuale dei mariti nordafricani nei matrimoni misti sale al 27,3%. Un altro 16% e’ rappresentato, invece da mariti “culturalmente piu’ vicini” se si considerano cittadinanze come Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Spagna e Francia. I casi in cui entrambi gli sposi sono stranieri continuano a rappresentare una minoranza (il 4,8% dei matrimoni totali) e quasi si dimezzano quando si considerano solo quelli in cui almeno uno dei due sposi e’ residente in Italia (5.610 nozze in totale).
Il nostro Paese esercita, infatti, un’attrazione per numerosi cittadini provenienti soprattutto da paesi a sviluppo avanzato, che lo scelgono come luogo di celebrazione delle nozze. Quanto invece ai matrimoni con entrambi gli sposi stranieri ed almeno uno dei due residente in Italia, i piu’ diffusi sono quelli tra romeni (1.035 lo scorso anno, pari al 18,4% del totale dei matrimoni tra sposi stranieri residenti), seguiti dai cinesi (762 nozze, il 13,6%) e dai nigeriani (677 matrimoni, il 12,1%). All’opposto, alcune comunita’ immigrate, altrettanto numerose, si sposano in Italia meno frequentemente, come nel caso di marocchini o albanesi. Per l’Istat, le ragioni di questi diversi comportamenti nuziali vanno ricercate verosimilmente nei progetti migratori e nelle caratteristiche culturali proprie delle diverse comunita’. In molti casi i cittadini immigrati si sposano nel Paese di origine e i coniugi affrontano insieme l’esperienza migratoria, oppure si ricongiungono nel nostro Paese quando uno dei due si e’ stabilizzato.
FOTO DI STEFANO COLONNA