FRATELLI D’ITALIA GUARDA ALLE ELEZIONI REGIONALI

Non per ricostituire An o Msi, ma per dare vita a  un nuovo progetto , un partito che sia la casa di tutte le culture di centrodestra. E’ cominciato ufficialmente il percorso politico di Fratelli d’Italia a Sulmona, che da il via al tesseramento in vista del congresso nazionale di gennaio 2014. Il movimento è stato  tenuto a battesimo in una conferenza stampa a palazzo Mazara alla presenza del deputato Marco Marsilio, del consigliere regionale Emiliano Di Matteo e della portavoce provinciale Barbara Tempesta. A fare gli onori di casa il portavoce sulmonese Marco Picini insieme agli ex assessori comunali Mauro Tirabassi e Maria Assunta Iommi, i quali faranno parte del partito come anche Corinne D’Angelo, Pericle Di Napoli, Roberto Santilli, Salvatore D’Angelo. L’intenzione, come ha spiegato Di Matteo, è quella di divenire un partito radicato nel territorio, che sta partendo da Sulmona e investirà a cascata il territorio provinciale.  “E’ un percorso nato un anno fa” spiega subito Tirabassi, ripercorrendo le tappe salienti del movimento politico, annunciando l’intenzione anche di avere una sede fisica perchè “vogliamo fare politica come siamo stati abituati a farla  sul territorio in passato”.  Assente sia l’ex sindaco Federico, che per ora non intende aderire nè impegnarsi politicamente, sia il consigliere comunale di minoranza Enea Di Ianni, il quale in aula consiliare rappresenta la lista civica Il Popolo di Sulmona, che corse nella competizione elettorale proprio accanto a Fratelli D’Italia. La decisione del consigliere di approvare il programma di mandato della Giunta Ranalli ha creato definitivamente la spaccatura. Crepa divenuta solco.  Si lavora già con lo sguardo allungato alle prossime regionali e gli esponenti del movimento affermano chiaramente che “il presidente Chiodi ha lavorato bene”. Quanto ai risultati elettorali alle scorse amministrative,  Picini, pur esaltando gli ottimi risultati ottenuti da Tirabassi e da Iommi (la donna più votata), ha lasciato intuire palesemente che il tonfo sulla scelta del candidato sarebbe imputabile al fatto che  “Non c’è stata convergenza di vedute sulla candidatura di Mariella Iommi che noi proponevano”.