MOBILITAZIONE SALVA TRENO, CONTRO LA POLITICA DEL NON FARE
I territori molisani e abruzzesi si ribellano alla politica del non fare o meglio del fare danni a territori che si vedono defraudati di linee ferroviarie caratteristiche, occupati da un immenso numero di pale eoliche o addirittura devastati da bombe ecologiche fra le quali il previsto insediamento nel basso Molise di 12000 manze. Per manifestare il loro no a questa politica si ritroveranno sabato 9 novembre alle ore 16 presso le Terme Alte di Rivisondoli i sindaci, le associazioni ed i cittadini sia molisani che abruzzesi che in maniera diretta o indiretta sono colpiti da questo impoverimento del territorio. Lo annunciano gli organizzatori Transita, Borghi d’Eccellenza, Comitato per la Salvaguardia del Territorio, e molte associazioni.
PERCHE’ LA PROTESTA
“La protesta” spiegano “è scaturita proprio dall’improvvisa chiusura della Transiberiana d’Italia, che si è rivelata un’autentica opportunità per il suo territorio tutelato dall’UNESCO e da Parchi Nazionali. La società Transita Group s.r.l. nel corso di un solo anno e senza la presenza della politica ha portato su treni speciali circa 8000 turisti e tutto con il solo spirito imprenditoriale. Ciò a dimostrazione che in un territorio di tale bellezza è possibile creare opportunità di turismo in cui anche produttori eno-gastronomici dell’Abruzzo e del Molise ne hanno potuto ricavare immagine, guadagni, ed inaspettate prospettive occupazionali che di colpo vengono cancellate.
FINALITA’ E PROPOSTE
Lo scopo della riunione, quindi, sarà quello di dire basta ad una politica fatta solo ed esclusivamente di parole e non di atti concreti e deliberativi che sciolgano in maniera definitiva dubbi sulla possibilità di creare delle vere opportunità turistiche su questi territori. Proporre a tour operator mondiali viaggi su questi territori e sulle ferrovie che lo attraversano e poi non prendere decisioni per evitarne la chiusura o per vietare di mettere le pale eoliche sembra essere una politica poco o per nulla attenta allo sviluppo reale di questi territori. Ecco dunque la mobilitazione e la decisione da parte dei comuni di emettere delibere consiliari in cui risulti concretamente la volontà di non essere più disposti a subire assegnazioni finanziarie per il marketing e lo sviluppo territoriale che poi in realtà vengono stornate con finalità differenti.
Infatti spesso associazioni, comuni, pro loco si chiedono a quanto ammontano le risorse delle Regioni che vengono destinate ai Parchi Nazionali e allo sviluppo del territorio e quante di queste risorse ricadono effettivamente sullo stesso territorio per incentivare il turismo, la produzione di prodotti eno-gastronomici, e quindi il lavoro. Dall’esperienza di Transita e di quanti si prodigano sul territorio, risulta che nulla sia ricaduto sul lavoro di promozione. Ora tanti giovani professionisti saranno costretti ad abbandonare le loro attività turistiche per recarsi in altre regioni che hanno veramente a cuore lo sviluppo dei loro territori e del lavoro ad esso legato. Sarebbe veramente bello immaginare questi territori percorsi da un trenino turistico appositamente attrezzato che possa circolare giornalmente a costi ridottissimi per permettere di visitarlo da turisti di ogni ordine e grado, comprese le scolaresche, provenienti da tutta Italia e da tutta Europa nonché da tutto il mondo.
Ecco perché si ritiene che sabato 9 novembre possa essere indicato come il punto di svolta definitivo del passaggio dalle parole ai fatti esprimendo il concetto che chi non sarà presente non è con il territorio mentre, noi che ci saremo avremo sicuramente al nostro fianco il territorio arrabbiato e offeso dai propri politici, indicando nel loro voto sovrano una delle prime armi che saprà utilizzare. Noi” concludono “confidiamo ancora nella politica ma la politica una risposta non può più negarla o quantomeno trattenerla.
Quindi tutti a Rivisondoli!”