CHIUDE “SOMIGLIANZE PELIGNE”, POPOLO DI FACEBOOK IN RIVOLTA. SATIRA: QUELLI CHE CI RIDONO SU

Popolo sulmonese di Facebook in rivolta sul social network a difesa della satira e della ironia. Spegne le luci un profilo sul social network chiamato “Somiglianze peligne” e gli utenti sulmonesi (1124 per la precisione) alzano la voce protestando con un’inaspettata valanga di commenti di solidarietà per i giovani gestori della pagina, puntando il dito soprattutto contro la mancanza di tolleranza da parte di chi ritiene che sia più importante apparire che essere. Il “gioco”, perchè, infondo, sempre di gioco si tratta, consisteva nell’accostare somiglianze tra cittadini di Sulmona e personaggi famosi nazionali e internazionali del mondo dello spettacolo, del cinema, della musica, del calcio. Una serie di attori o calciatori, per la maggiore, venivano simpaticamente affiancati, nelle foto, ai sulmonesi, giovani e meno giovani. Una pagina ironica e spassosa, priva di malizia e di volgarità, pizzicando qua e là anche diversi politici locali, come  il sindaco Peppino Ranalli, affiancato alla foto dell’attore Catania,  il Consigliere comunale Alessandro Pantaleo a quella di un tronista del programma “Uomini e Donne”, o il vicesindaco Luciano Marinucci, accostato al famoso Maurizio Costanzo, che, alla notizia della chiusura, ha detto “Se uno non sopporta un po’ di ironia è meglio che il politico non lo fa”.  Nessuna intenzione di mettere in ridicolo, assicurvano da sempre gli autori, che però non hanno fatto i conti con il gradimento di qualcuno che è ricorso alla polizia postale.  “Abbiamo rimosso foto quando ci è stato richiesto perchè non gradite” hanno spiegato più volte durante questa avventura. Avranno, con molta probabilità, peccato, i ragazzi, con un pizzico di ingenuità, la mancata richiesta a tutti del permesso per poter utilizzare le fotografie, e si sa, le leggi in materia parlano chiaro. Si dicono rammaricati i giovani che annunciano la chiusura definitiva del “profilo” a mezzanotte, scrivendo: “Non avremmo mai voluto inoltrarvi questo comunicato e lo facciamo con il cuore in gola, ma i giochi sporchi e le rimostranze di personaggi che non accettano neanche un briciolo di ironia in una città nella quale ci negano adesso anche di sorridere, ci portano a dover bannare il nostro profilo, perché incombe su di noi una gravosa e assurda denuncia per “sfruttamento non consentito di diritti di immagine”. La cosa che fa più male” continuano nel post ” è che quelle stesse persone che “non tollerano di essere messe alla mercè di commenti ironici e volgari” sono le stesse che durante le campagne elettorali fanno di tutto per apparire invadendo e aggredendo in egual modo la privacy di quegli stessi cittadini che adesso rinnegano”. Nessun nome e cognome e nessuna allusione lasciano trapelare i giovani al riguardo, se non un senso di amarezza. “C’è ancora molto da inventare in questo paese piccolo e geniale, nel bene e nel male” concludono.

SATIRA SUL WEB, QUELLI CHE CI HANNO RISO SU

Non pochi sono i casi di politici in città e in Abruzzo che hanno, invece, accolto con il sorriso la satira nei loro confronti proprio sul social network. Alla scherzosa fan page chiamata “Mille Chiodi” che riporta vignette ironiche prendendo di mira il presidente della Regione Gianni Chiodi, il cui viso viene sarcasticamente sostituito a quello di attori famosi durante scene di film, egli stesso ha risposto, dal suo profilo: “Davvero spiritosa ed ironica. Complimenti a chi l’ha concepita a mia insaputa. Ma non esagerate”. Anche il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è protagonista di un gruppo satirico sul social network che ha fatto il giro di tutta la regione, intitolato “Cialente in preda a deliri mistici mentre pedala con un mezzo improbabile”, nata da un’intervista satirica realizzata col primo cittadino dell’Aquila in sella a una due ruote.
Tornando in casa nostra, invece, anche per il sindaco Peppino Ranalli è stata creata una fan page contro la sua politica antimovida, chiamata “Ranalli fa ordinanze”, ma il primo cittadino sportivamente ci ha riso su. “Vietata la musica a Passo San Leonardo a Ferragosto: da via Ancinale si sente Get Lucky dei Daft Punk e le galline non fanno più uova”, riporta una delle frasi, oppure “Vietato vedere stelle cadenti: esprimere desideri turba il sonno dei residenti di via Pola”. Ranalli ha risposto, in quella occasione, con simpatia: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.” Art. 33 della Costituzione Italiana.  La satira costituisce, da sempre, la più pungente delle manifestazioni artistiche e identificandosi anch’essa in una delle tante forme d’arte” scrivendo poi “Auguro buon lavoro agli autori della fan page e per qualsiasi cosa noi tutti siamo a vostra completa disposizione.”