UNIONE COMUNI, D’AMICO “DALLA REGIONE TOTALE ASSENZA DI STRATEGIE”
Il Vice Presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico, con una interrogazione a risposta immediata chiede all’assessore Masci chiarimenti sulla politica regionale per lo sviluppo Montano.” Il 13 gennaio 2013 – premette d’Amico – è entrata in vigore la legge regionale n.1/2013 “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 dicembre 1997, n. 143, (Norme in materia di riordino territoriale dei Comuni. Mutamenti delle circoscrizioni, delle denominazioni e delle sedi comunali. Istituzione di nuovi Comuni, Unioni, Fusioni), disposizioni in materia di riassetto degli enti del territorio montano e norme in materia di politiche di sviluppo della montagna abruzzese.
L’Art. 3 in particolare ha a che fare con il riassetto degli enti del territorio montano ovvero lo scioglimento delle Comunità montane e la ricollocazione del personale e la promozione della costituzione di Unioni tra Comuni Montani per lo svolgimento delle le funzioni amministrative la gestione dei servizi pubblici.
I termini per adempiere al dettato di cui all’art. 3 sono abbondantemente stati superati e a tutt’oggi non siamo a conoscenza degli esiti di questa legge, ma registriamo una vacanza amministrativa da parte della Regione che ha lasciato i comuni montani in totale autogestione determinando, di fatto, la frammentazione e disgregazione istituzionale nelle aree montane, che da sempre la legislazione della Regione Abruzzo aveva tenuto nella massima considerazione – dichiara D’Amico – I Comuni sono stati delegati a formare Unioni con la soglia minima di 3000 abitanti , ma nulla è detto rispetto alla continuità ed alla gestione dei piani sociali, delle politiche di sviluppo agricolo, ambientale e turistico, delle attività produttive che possono svilupparsi adeguatamente solo in un’area di coesione più vasta.
Proprio per questa totale assenza di una strategia dello sviluppo montano – dichiara in conclusione D’Amico – ho rivolto all’Assessore agli enti locali una interrogazione a risposta immediata ( che si discuterà martedì 5 novembre) per conoscere almeno , se, come appunto previsto dalla legge regionale, sono stati nominati i commissari in caso di inadempienza dei Comuni; quante Unioni di Comuni Montani si sono costituite ; soprattutto se la Giunta ha predisposto il piano di trasferimento e ripartizioni di funzioni alla Regione e alle Unioni dei Comuni Montani e la relativa ricollocazione del personale delle ex Comunità Montane”