LICEO OVIDIO,LA CARICA DEI 300.IL CLASSICO NON PIACE PIU’
Iscrizioni a picco, sezioni dimezzate e continua peregrinatio da una scuola all’altra. Rivogliono la storica sede di piazza Venti (che giace vuota e moribonda da quel sisma del 2009) gli studenti del Liceo Classico di Sulmona, senza più intenzione di aspettare. Purtroppo i ragazzi dell’Ovidio dovranno ancora stringere i denti e armarsi di comprensività, forse, per altri due anni. Se tutto va bene. Una convenzione sarà stipulata tra Provincia (ente gestore) e Comune (proprietario dell’edificio) per snellire l’iter amministrativo e dare il via alla gara d’appalto per l’affidamento dei lavori ( prevista per la primavera prossima) in quanto l’accordo di programma non passerebbe al vaglio del Consiglio comunale, ma solamente delle Giunte dei due Enti. Una strada più semplice, in sostanza, che dovrà approdare, poi, negli uffici regionali sperando in una rapida rimodulazione economica ed assegnazione dei fondi. Il liceo Classico deve tornare ad essere la scuola prestigiosa quale è. Il problema della sede ha assorbito troppe energie”. Ha detto bene la preside, Caterina Fantauzzi, dirigente del Polo Umanistico sulmonese (che comprende Vico-Mazara e Classico) mettendo il punto esclamativo a margine dell’assemblea di istituto questa mattina, voluta, in grande stile, dagli studenti, con tanto di corteo e striscioni, invitando, nel cinema Pacifico, Provincia e Comune al fine di capire quando si potrà tornare nello storico edificio in centro, dopo anni di sballottamenti da una scuola all’altra. Da un capo all’altro della città, alle prese con autobus scomodi e inadeguati agli orari scolastici e alle esigenze (due navette in vigore, uno all’andata e uno al ritorno). Diminuite le iscrizioni, 5 le sezioni complessive al Ginnasio (il IV ginnasio non arriva alla sezione C, il V non la supera), una quarantina le matricole e non arrivano a 400 in totale i liceali. Effetto collaterale del sisma 2009, ma anche dei tempi che cambiano credendo, forse, che senza quella cultura, quegli insegnamenti dei saggi antichi, si possa avere una più veloce possibilità di lavoro. Illusi. Il problema della sede scolastica vera e propria è il cruccio fondamentale per i giovani che chiedono intanto di poter tornare subito nell’istituto d’arte Mazara, chiuso anch’esso per ristrutturazione, il primo che li ha ospitati nel post terremoto, prima di finire nei locali dell’ex Croce Rossa. Alcuni si dicono fiduciosi nelle istituzioni, altri vogliono seguire da vicino il caso “Speriamo che mantengano le promesse” affermano. Intanto l’istituto d’arte e liceo artistico riaprirà i battenti a gennaio prossimo, seocndo quanto annunciato.
LE SPIEGAZIONI DELLA POLITICA
A prendere per primo la parola è il presidente della Provincia dell’aquila, Antonio Del Corvo, il quale con pazienza ripercorre passo passo tutta la vicenda, dal terremoto ai giorni nostri, quando si sta per firmare l’accordo con il Comune. Intanto annuncia che entro gennaio sarà pronto il primo piano dell’Istituto Mazara, dopo tre mesi di lavoro, come garantito anche dall’ingegnere Palumbo, presente oggi insieme alla vicepresidente della Provincia Antonella Di Nino, al sindaco Peppino Ranalli, alla dirigente scolastica e agli studenti. “Rinnovo la nostra disponibilità a cercare di facilitare ed alleviare i disagi” precisa Del Corvo, chiedendo anche scusa al popolo dei giovani che ha di fronte. “L’alternativa sarebbe stato ricorrere a doppi turni, ma non era il caso. sarebbe stato opportuno oggi invitare anche Paolo Esposito (direttore uffici regionali ricostruzione ndr) dato che la pratica langue sulla sua scrivania” ha aggiunto il presidente. L’ingegnere della Provincia ha snocciolato i numeri degli interventi all’istituto d’arte “220 mila euro per l’impianto elettrico, 140 la tinteggiatura esterna e un totale complessivo dei lavori pari a 3 milioni di euro”. Il progetto e i lavori per far tornare a vivere il liceo Classico, dunque, grazie all’intesa che sottoscriveranno, spetterà al Comune. Costo dei lavori che supererebbe i 4 milioni di euro. “Ho incontrato gli studenti nei giorni scorsi visitando anche la sede dell’ex Croce Rossa. Abbiamo sottoscritto un verbale il 27 agosto scorso e abbiamo già definito la bozza per l’accordo di programma, passando poi alle questioni prettamente tecniche e portarle all’approvazione delle due Giunte e sottoscrivere la convenzione” spiega Ranalli, convinto che “siamo a buon punto”. A spiegare invece il contenuto della Convenzione ci ha pensato la Di Nino, ricordando ai ragazzi “non siete mai stati lasciati da soli da noi, nè dai vostri professori, tanto meno dalla preside attuale”.
IL FOTO RACCONTO
Il corteo dei trecento studenti ha preso le mosse dalla sede attuale (la seconda) nei locali della ex Croce Rossa in via Mercante, diretti al cinema Pacifico, location della loro assemblea di Istituto alla presenta delle autorità istituzionali che si stanno occupando del Caso Liceo Classico.
Il corteo di ferma qualche minuto davanti la storica sede del Liceo Ginnasio Ovidio. Sosta simbolica, quasi con uno sguardo speranzoso. Istituito ufficialmente nell’anno scolastico 1935/36, in questa scuola si sono susseguite molte generazioni e illustri personaggi come il filosofo Giuseppe Capograssi. L’ex Convitto dei gesuiti giace moribondo, chiuso e senza studenti da quel terribile 6 aprile, come la retrostante Biblioteca comunale con i suoi 40mila preziosi volumi che rischiano di marcire trascinando nel degrado quella cultura elemento fondamentale nella vita di ognuno.
Si va verso la convezione tra Provincia e Comune al fine di snellire per l’avvio dei lavori al Classico.