IL FUTURO DELLA POESIA. VINCITORI E PREMIATI NEL NOME DI VITTORIO MONACO

E’ di Ferrara il vincitore della IV edizione del Premio nazionale di poesia in dialetto “Vie della memoria- Vittorio Monaco”, ma l’emozione più forte è venuta da una ragazza di Calimera, un piccolo paese in provincia di Lecce, che ha letto una poesia scritta in grieko, l’antica lingua greca parlata ancora in una decina di paesi del Salento. La lirica, che si intitola Imestra kraunari (Eravamo carbonai) ed è stata scritta da Antonio Tommasi, recentemente scomparso, si è aggiudicato il Premio speciale Città di Sulmona ed ha emozionato il pubblico numeroso e attento dell’Auditorium dell’Annunziata, con i ritmi martellanti e sonori letti dalla figlia dell’autore che con partecipazione ha restituito il fascino e la magia delle nenie delle isole linguistiche del meridione italiano. Emozioni che sono venute anche dalle altre regioni, dall’Emilia Romagna alla Toscana, dall’Abruzzo al Friuli, fino a Napoli e le terre amare della lotta alla camorra che hanno unito in un ideale abbraccio i vincitori del Premio. Dopo le musiche dei Discanto in apertura che hanno fatto un bell’omaggio alla poesia di Vittorio Monaco, eseguendo alcune canzoni tratte dal loro disco Serenata fuori stagione, la manifestazione è entrata nel vivo: il presidente della giuria Marcello Teodonio ha dettato i ritmi della serata presentando le poesie, dando la parola agli autori e all’ attrice Tiziana Di Tonno, che ha letto in traduzione le liriche proposte. Il vincitore è stato appunto il ferrarese Bruno Zannoni con il trittico Vers la speranza, Prugress e tradizion e I scariulant de Delta ( Gli scariolanti del Delta), al secondo posto si è classificata Floredana De Felicibus di Atri con Li bardisce de Niamey (I bimbi di Niamey), al terzo Egle Taverna di Gorizia con Il gue (L’arrotino). Una menzione speciale tra gli altri è andata al giovane Antonio Miele di Marcianise con la poesia di speranza e denuncia civile Addò so’ nato io. Nel corso della manifestazione è stato Mimino D’Aurora a ripercorrere brevemente la storia e l’origine del premio, organizzato e promosso dallo Spi Cgil nazionale, e di come alla fine si sia incrociato con l’attività di studio e ricerca di Vittorio Monaco: “ La scelta di intitolare il premio a Vittorio dopo la sua scomparsa ci è sembrata doverosa, non solo per l’entusiasmo e la sua fattiva partecipazione alla realizzazione delle prime edizioni, ma anche e soprattutto per il valore della memoria e delle tematiche sociali che hanno sempre avuto nei suoi versi un ruolo centrale”. Nel corso della serata una proposta a sorpresa è venuta da Giuseppe Evangelista, presidente del Centro studi Vittorio Monaco, che ha lanciato al sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli, intervenuto alla manifestazione e dichiaratosi “vicino e attento alle sorti del Premio anche per il futuro”, l’idea di conferire la cittadinanza onoraria a Ottaviano Giannangeli, presidente onorario del Premio, autorevole studioso, poeta e personalità di spicco della cultura italiana che proprio in questi giorni ha compiuto novant’anni. In attesa di conoscere gli sviluppi, si avviano già i preparativi per la prossima edizione del Premio che si terrà a Vasto, come ha annunciato il sindaco Luciano Lapenna che ha accolto con favore l’idea degli organizzatori di conferire un carattere itinerante alla manifestazione in modo tale che possa toccare tutte le principali città abruzzesi, proponendosi come una vetrina ideale che possa dare voce alla poesia, ai tanti appassionati che amano i versi in lingua dialettale e agli autori che sono sempre numerosi e prolifici come dimostrano i numeri di questa edizione: oltre 60 partecipanti, 20 finalisti, 10 menzionati, 3 vincitori. La poesia e la memoria hanno sempre un futuro.

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