TRIBUNALE, IL PREFETTO “RIFERIRO’ AL MINISTERO”

Non deve morire. E’ lo striscione che campeggia sulla facciata del palazzo di Giustizia di Sulmona, il quale, secondo il decreto 155 del 2012 è destinato a fare le valige e a traslocare all’Aquila, come quello di Avezzano, tra due anni (“graziati” da una deroga legata al sisma 2009). “Riferirò al Ministero” ha affermato il Prefetto dell’Aquila Francesco Alecci giunto al tribunale accompagnato dal sindaco Peppino Ranalli, dopo aver partecipato alla celebrazione del settantesimo anniversario dell’occupazione tedesca e tragici eventi di Cefalonia. Sceso dall’auto ha subito raggiunto, su indicazione del Presidente dell’Ordine forense sulmonese, la stanza dove pernottano, sulle brandine della protezione civile, i sei avvocati al quarto giorno di sciopero della fame, senza alcuna intenzione di smettere, nonostante i consigli dei medici a sospendere la protesta, a causa dei valori sballati soprattutto dell’avvocato Elisabetta Bianchi,monitorata costantemente dal personale della Croce Rossa presente con l’ambulanza. Hanno esposto a lungo la situazione futura e la motivazione de digiuno, senza nascondere difficoltà e commozione, al prefetto che li ha ascoltati. Al secondo piano, poi,  il Prefetto si è intrattenuto a lungo con il presidente del tribunale, Giorgio Di Benedetto, passando poi a ricevere una delegazione, rappresentata dalla sindacalista FP Cgil Ivana Giardino e da Orlando Orsini, dei dipendenti in forza negli uffici giudiziari sulmonesi.
Con garbata formalità, propria di un burocrate, ha prima spiegato di aver unito la  partecipazione alla cerimonia e, rispondendo all’ invito del presidente Di Benedetto, ha fatto visita al presidio di piazza Capograssi. “Ringrazio il signor Presidente di mettere il Prefetto in condizioni di avere un approccio diretto del problema che non mi è noto da stamane, ma da mesi” ha detto “avevo ricevuto a luglio il sindaco, il presidente dell’ordine degli avvocati e coloro che rappresentano questo territorio, chi per motivi amministrativi chi politici e professionali (come gli avvocati), ascoltando le loro doglianze. Siamo arrivati oggi all’entrata in vigore del provvedimento,
qui c’è lo iato, sospensione temporale di un certo numero di tempo, prima dire corso materialmente al provvedimento, sta consentendo verosimilmente l’esplicitazione così articolata degli avvocati, del personale e dello stesso signor presidente il quale si  fa testimone e porta voce di queste difficoltà. Ho voluto precisare anche al signor presidente” continua il Prefetto “che, in quanto Prefetto, sono rappresentante del Governo in questa provincia, di quel Governo che sta compiendo, a vostro avviso, sta compiendo una scelta non corretta. Non posso quindi disattendere la dignità delle mie funzioni, che mi deve trovare attento ad ascoltare le sofferenze del territorio, cosi come le ascolto quando altri sindaci o sindacati vengono a parlare con me per un’azienda che chiude. L’ascolto è un atto dovuto, perchè solo da questo si sa che cosa partecipare al governo. Ascolto le cose che avvengono sul territorio e le partecipo a Roma dove mi vengono date indicazioni che trasferisco sul territorio. Quello che farò sarà riferire al gabinetto del signor Ministro della Giustizia quello che ho visto oggi con i miei occhi e quello che mi avete detto”.
Una sorta, dunque, di “canale trasmettitore delle esigenze di uno dei territori più distanti in italia dalla sede accorpante in maniera vistosa, con problemi per l’utenza in difficoltà ad esercitare diritti essenziali” per dirla con le parole del presidente Di Benedetto.

Intanto domani mattina anche Sulmona sarà coinvolta nella giornata di mobilitazione nazionale contro la chiusura degli uffici giudiziari. Una mobilitazione, indetta dai sindacati di Cgil Fp, Cisl Fp, e Uilpa, comincerà dalle 9, dove, come si legge in una nota, “i lavoratori del Tribunale e Procura di Sulmona manifesteranno davanti al palazzo di Giustizia facendo volantinaggio per informare la cittadinanza sulle gravi conseguenze che comporterà la chiusura del presidio cittadino”.  Sarà possibile, inoltre,  apporre la propria firma di solidarietà nel presidio davanti l’ingresso del Tribunale.  L’iniziativa, prosegue la nota, è “contro  la cosidetta revisione della geografia giudiziaria ed anche a sostegno della dura forma di protesta decisa dagli avvocati di Sulmona”.

Domani 20 settembre (ore 17.39) nel tribunale di Sulmona si riunirà il comitato istituzionale per la salvaguardia del presidio giuridico. Parteciperà anche il senatore (psi) Enrico Buemi, capogruppo commissione giustizia in Senato, il quale, insieme ai senatori Riccardo Nencini e Guillerme Longo, ha presentato interpellanza al Ministro Cancellieri al fine di “recarsi con somma urgenza a Sulmona per portare innanzitutto la sua solidarieta’ agli avvocati in sciopero della fame e per ascoltare le ragioni del Sindaco della Classe Forense del Personale e della citta’ tutta di Sulmona”.

 

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L’avvocato Elisabetta Bianchi, pioniera della protesta al suo quarto giorno di sciopero della fame, costantemente monitorata. I medici le hanno consigliato di sospendere il digiuno.

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l’arrivo del Prefetto accompagnato dal sindaco Ranalli

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Il prefetto ascolta i sei avvocati che stanno digiunando. Non nascondo difficoltà e commozione

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l’attesa dei dipendenti di essere ricevuti da Prefetto il quale è a colloquio con il presidente del tribunale.

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