TRIBUNALE, CHIODI INCONTRA A SULMONA GLI AVVOCATI
aggiornamento Gli avvocati Elisabetta Bianchi (al terzo giorno di digiuno) e Alberto Paolini (al secondo) sono stati trasportati in ospedale nel pomeriggio e, come ha riferito l’avvocato Tedeschi questa sera, nonostante il ricovero in ospedale e il parere contrario dei sanitari, i due avvocati hanno deciso, con gli altri che hanno aderito alla forma di protesta più eclatante, di proseguire lo sciopero della fame ad oltranza.
CHIODI HA INCONTRATO GLI AVVOCATI SULMONESI DAVANTI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA
La richiesta formale alla Conferenza delle Regioni di inserire all’ordine del giorno la discussione sulla soppressione dei tribunali minori, per avviare una revisione della riforma, è l’impegno che ha preso oggi pomeriggio il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, che ha incontrato gli avvocati di Sulmona (oggi 6 : Daniele Di Bartolo, Roberta Polce, Sandra Presutti, Serafino Speranza, Alberto Paolini e Elisabetta Bianchi), al loro secondo giorno di digiuno come forma di protesta contro il decreto 155 del 2012 che vede la soppressione del tribunale Peligno. Ha ribadito il ruolo fondamentale in questo caso del parlamento. “E’ necessario un provvedimento legislativo che sia in grado di bloccare e sovvertire quanto deciso nella riforma appena varata. Personalmente – ha aggiunto – sono contrario a questa riforma, ma se si vuole veramente evitare la chiusura dei piccoli tribunali e’ necessario un percorso legislativo che i parlamentari abruzzesi dovranno portare avanti. Solo in questo modo si potranno cambiare gli effetti della Legge”. Si è intrattenuto per un’ora, ascoltando avvocati e dipendenti, rispondendo al presidente dell’ordine forense sulmonese e al presidente del tribunale, spiegando di aver voluto “dare la mia solidarieta’ agli avvocati che stanno mettendo in atto, con lo sciopero della fame, una protesta forte che conferma quanto sia sentita come negativa la riforma degli uffici giudiziari”. Il Governatore regionale, in conclusione, ha ricordato che la “Regione Abruzzo ha assunto una decisione importante attraverso il Consiglio regionale che si e’ espresso in favore del referendum abrogativo con una deliberazione specifica”. Accanto a lui, tra la folla di avvocati radunatisi a poco a poco davanti l’ingresso del palazzo di Giustizia, anche la presidente della Provincia dell’Aquila, Antonella Di Nino, e il sindaco di Sulmona, Peppino Ranalli.
“Non possiamo sempre cedere” ha commentato la Di Nino, la quale è intervenuta nel dialogo con Chiodi “l’iniziativa che oggi ha posto in essere l’ordine nella fattispecie sei avvocati è stato di grande risalto. Oggi è stata detta una sacrosanta verità, che io sostenevo da tempo, cioè che gli ordini del giorno non valgono nulla, simo stati mesi e mesi ad illuderci che quell’odg approvato potesse valere qualcosa, ma a volte sono mera strumentalizzazione politica, va portato avanti, invece, quel disegno di legge che sappiamo dove giace ma non viene scritto all’ordine del giorno” Perchè? “Su questo” conclude “la politica si deve interrogare”. Secondo il primo cittadino è “positivo che sia venuto il presidente della Regione al quale sono state presentate le esigenze del territorio e soprattutto il fatto che circa mezzo Abruzzo viene tagliato fuori dalla circoscrizione giudiziaria che può comportare distacchi di territori fuori regione” “Il suo impegno” ha aggiunto “è un fatto positivo. Lanciamo un appello a tutti i parlamentari abruzzesi e non solo, affinchè questo disequilibrio viene portato all’attenzione del Ministro Cancellieri, anche se la linea della burocrazia del Ministro è andare avanti con la riforma. Il problema che il territorio, in particolare quello di Sulmona, non ce la fa più e questo andrebbe solo ad aggravare la situazione”.
Venerdi prossimo intanto si riunirà a palazzo San Francesco il Comitato istituzionale (ore 17.30), nato lo scorso luglio (clicca qui) Sarà presente anche il capogruppo socialista della Commissione Giustizia al Senato, Enrico Boemi, come ha annunciato il segretario regionale del Psi, Massimo Carugno.
Prosegue ad oltranza lo sciopero della fame degli avvocati, i quali hanno trascorso la notte all’interno del palazzo di Giustizia dormendo su brandine portate dalla Protezione civile. “Abbiamo ricevuto la solidarietà di tanta gente che è venuta a trovarci anche di notte, non solo anziani, ma anche tanti giovani. Chiedevano, s’informavano. Conoscevano la situazione. Un signora mi ha regalato un sacchetto con the verde cinese dandomi consigli. Mi ha fatto piacere ” ha raccontato Elisabetta Bianchi, pioniera della manifestazione di protesta (come aveva proposto lei stessa nell’ultima assemblea –clicca qui) al suo terzo giorno, monitorata costantemente dai volontari della Cri presenti sul posto con l’ambulanza.
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Lancia un appello al Ministro anche il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, attraverso una lettera aperta che pubblichiamo di seguito.
” Egregio Ministro, leggere il suo Decreto che conferma nuovamente l’esclusione dei Palazzi di Giustizia di Avezzano e Sulmona, dall’elenco dei Tribunali che “meritano” la salvezza, è stato come assistere all’ennesima coltellata inferta al territorio e ai suoi cittadini. Il danno che ne deriverebbe, non ha limiti in termini di spesa per gli utenti, siano essi professionisti o clienti. Come una lenta tortura, l’eliminazione dei Tribunali di Avezzano e Sulmona, sgretolerebbe il territorio giorno dopo giorno, lasciando delle cicatrici che andrebbero verso un inevitabile e annunciato depauperamento letale. La circoscrizione giudiziaria di Avezzano, ad esempio, supera abbondantemente il criterio che Lei impone con il suo Decreto, avendo all’attivo oltre 12.000 procedimenti, durante l’anno ed essendo il terzo Tribunale in Abruzzo. Mi domando se “il miglioramento del servizio giustizia attraverso una più razionale distribuzione delle risorse…”, come lei scrive, debba passare essenzialmente attraverso un ridisegnamento della geografia giudiziaria che schiacci le istanze e i reali bisogni di una provincia come quella dell’Aquila, non portando nessun beneficio in termini di spesa, anzi gravando il Tribunale capoluogo, di maggiori costi per fitti passivi. Il sistema giustizia non dovrebbe essere cucito su misura dei cittadini e non contro di loro? Ministro, mi permetta di dire che per quanto concerne la circostanza specifica, questo provvedimento, non ha a che fare, in alcun modo, con “il miglioramento dei servizi alla collettività…”, anzi innesca un serie di conseguenze ad effetto “domino” a mero discapito della popolazione. Ho fiducia che Lei, nella Sua funzione pubblica di tutela degli interessi degli italiani in primis, analizzando tutti gli aspetti sociali ed economici propri del caso, non metta in ultimo piano, i cittadini della provincia dell’Aquila e riveda le Sue scelte anche in base alle caratteristiche geografiche proprie di un territorio in cui gli spostamenti quotidiani che l’attività forense richiede, rappresenterebbero un forte disagio. Come presidente di una Provincia dalla grande estensione – la provincia dell’Aquila ha una estensione superiore a quella di tante regioni – e come cittadino, continuerò a rappresentare le istanze della popolazione che sta chiedendo con tutte le forze al Governo, di vedersi garantiti i propri diritti. La ringrazio per l’attenzione”.
Gli avvocati hanno mostrato al presidente Chiodi come cambierebbe anche la geografia politica
Alle 14.30 il presidente Chiodi è stato accolto dal presidente dell’ordine forense sulmonese, Tedeschi e dall’avvocato Iommi(ex assessore comunale)
L’incontro di Chiodi con i cinque avvocati che stanno digiunando
Dialogo con il presidente del Tribunale, Di Benedetto
Gli avvocati che stanno portando avanti lo sciopero della fame spiegano le motivazioni e le richieste