LICEALI DEL CLASSICO ANCORA ESILIATI, “SULMONA UNITA” CHIEDE LUMI AL SINDACO

Sul caso liceo Classico i consiglieri comunali di “Sulmona Unita” presentano un’interrogazione al sindaco, con risposta in aula consiliare.  Nel mirino dei consiglieri di minoranza non c’è solamente la preoccupazione per le sorti dello storico edificio di piazza venti che giace ancora vuoto e chiuso da quel 6 aprile con il marchio inagibile, ma soprattutto c’è la situazione degli studenti dell’Ovidio che, ancora esiliati, dovranno, probabilmente, continuare a frequentare le lezioni nei locali della ex Croce Rossa, sebbene con tempi limitati, intanto che saranno terminati gli interventi nell’istituto d’arte Mazzara, in cui sono stati ospitati per tre anni. Ci vorrà, probabilmente,  un anno prima che i liceali possano tornare sui banchi dell’antico palazzo.  Ecco, quindi, che per i consiglieri bisognerebbe “optare per  spazi alternativi rispetto a quelli  individuati”.  Dall’incontro dei giorni scorsi tra Provincia e Comune è emerso che entro la fine dell’anno sarà pubblicato il bando per i lavori di ristrutturazione del Liceo e della biblioteca comunale. “La notizia” affermano Gianfranco Di Piero (Sulmona al centro), Mimmo Di Benedetto (Sulmona Democratica) e Mario Sinibaldi (Psi) “ se da un  lato non può non essere salutata con favore, in quanto segna  una significativa progressione rispetto ad una situazione di stallo colpevolmente protrattasi per oltre quattro anni (cui ha fatto da grottesco epilogo il recente, penoso rimbalzo di responsabilità tra l’ex sindaco di Sulmona -clicca qui-e il presidente della Provincia – clicca qui-), dall’altro,  non può non essere valutata con estrema preoccupazione, oltre che dal corpo docente,  dagli studenti del Liceo Classico e dalle rispettive famiglie”. Questo perchè  i locali della zona artigianale non sarebbero idonei alle finalità didattiche “essendo articolati in spazi incapienti rispetto al numero degli studenti e risultando palesemente non conformi  alle prerogative di una compiuta formazione scolastica, in quanto privi di strutture di supporto essenziali, quali la biblioteca, l’aula di informatica, il laboratorio linguistico, la palestra”. Non sarebbero nemmeno “sufficientemente aerati e dotati di un impianto termico non in grado di garantire, in modo uniforme, un riscaldamento adeguato in tutti gli spazi. Alcuni ambiti, infatti, proprio per la esiguità degli spazi  destinati ad aule,  risultano surriscaldati, altri, invece, non essendo adeguatamente coperti dall’impianto termico,  raggiungono temperature insoddisfacenti”. E ancora non ci sarebbero servizi pubblici, come i trasporti, e la distanza dalla palestra sarebbe di qualche chilometro cosi che le “attività sportive  previste dal programma formativo vengano sensibilmente compresse se non, addirittura, vanificate”. Secondo “Sulmona Unita” “la soluzione reiterata in ordine al Liceo Classico, conculca il diritto allo studio degli studenti”. “Non ci si può sottrarre” scrivono “dall’ angoscioso  interrogativo se l’atteggiamento distratto e il comportamento omissivo adottati in questi anni dai soggetti pubblici non abbiano inferto un colpo decisivo alla credibilità delle istituzioni e  non abbiano compromesso la realizzazione del  processo di compiuta formazione culturale di una parte consistente della nuova generazione di questo territorio”. Pensando che nelle altre scuole potrebbero esserci spazi inutilizzati per le attività didattiche, in modo da poter ospitare temporaneamente i liceali del Classico ( dato che non sono neanche tanti).

“Qualora  fosse accertato dalle competenti autorità che le altre scuole non siano oggettivamente in grado di fornire ospitalità agli studenti dell’Ovidio, si rende assolutamente necessario che i tempi di permanenza presso i locali della ex Croce Rossa siano circoscritti al massimo e che, in detto periodo, gli studenti possano fruire di un servizio di trasporto pubblico compatibile con  l’orario delle lezioni, prevedendo, qualora non fosse possibile l’implementazione  di corse specifiche, il potenziamento delle corse che attraversano l’area in cui insiste la zona artigianale e la rimodulazione degli orari delle stesse sulla scorta dell’orario scolastico. Inoltre, è assolutamente necessario che il percorso tra l’immobile in questione e quello che ospita la palestra venga coperto attraverso un efficiente servizio pubblico”.  I consiglieri, dunque,  interrogano  al riguardo il sindaco per capire se i ragazzi del Classico possano essere ospitati in altri istituti, per conoscere il tempo di durata dei lavori per il Mazara di Via Di Giacomo e la data certa della fine. Chiedono, infine se sia stata verificata la compatibilità dei locali della ex Croce Rossa con la normativa vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con particolare riferimento alle disposizioni di sicurezza antincendio e se, relativamente alla prevenzione degli incendi, sono state ottenute autorizzazioni, seppur temporanee, da parte del competente Comando dei Vigili del Fuoco e del Dipartimento di Prevenzione della ASL.

Nel caso in cui risultasse inevitabile la soluzione individuata all’esito dell’incontro del 27 agosto scorso i tre consiglieri vogliono sapere le azioni che l’amministrazione comunale adotterà e “se intenderà perseguire, difformemente dal passato, un’efficace azione di raccordo operativo con l’amministrazione Provinciale in modo tale che i lavori che interessano l’immobile di Piazza XX Settembre possano finalmente vedere la luce ed essere ultimati nei tempi previsti, consentendo che vengano finalmente restituite  alla città  la sede istituzionale del Liceo Classico “Ovidio” e la Biblioteca Comunale”.

 

 

 

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