IN SCENA LA RIEVOCAZIONE STORICA DELLA NOMINA E SANTIFICAZIONE DI CELESTINO V

Domani sera nel cortile di palazzo dell’Annunziata (ore 21.30) sarà rievocata, per il decimo anno, la “consegna del Decreto di nomina pontificia” (come papa Celestino V) a frà Pietro da Morrone, che avvenne nell’Eremo di Sant’Onofrio alle pendici del Morrone il 18 luglio 1294. Una semplice e incisiva rievocazione, che fa leva sulla verità storica documentata.  L’iniziativa è curata dall’associazione culturale Borgo Pacentrano, in collaborazione con l’associazione “Recta Rupes” di Popoli, con l’obiettivo di far diventare questa manifestazione, importante per mantener viva la memoria storica della figura di frà Pietro da Morrone, patrimonio della città. Scenario per le prime due edizioni fu il sagrato della chiesa di San Filippo in piazza Garibaldi, mentre per le successive quattro fu il suggestivo luogo in cui il frate eremita scelse di restare per sessant’anni e dove compì miracoli che attestarono la sua santità e la sua vicinanza ai sofferenti. Dopo la chiusura del sentiero che conduce all’eremo (nel 2010), il sipario si alzò nel cortile di palazzo dell’Annunziata, ma i tempi stretti dalla riapertura non hanno permesso di poter tornare sul Morrone e allestire le scene nell’area del santuario dell’Ercole Curino.  Sei gli attori, tra cui quattro professionisti, per la regia di Antonio Rampino, con la consulenza storica di Stefania Di Carlo, docente universitaria aquilana e autorevole studiosa di Celestino V.  E’ proprio Rampino, attore  professionista molisano, che impersonerà il neoeletto papa Celestino V, entrando in scena dal momento della consegna del decreto all’accettazione della nomina,  passando per una difficile riflessione, fino al rifiuto, interpretato non come l’atto di viltà nel senso dantesco, ma come la petrarchesca prova di coraggio. Tra i protagonisti l’attore sulmonese Pietro Becattini nel ruolo del cardinale Stefaneschi, biografo e autore del poema sul papa-eremita, mentre nella parte dell’arcivesco di lione, Bertrand de Gaulle, Raffaello De Angelis, capitano del Borgo Pacentrano che, insieme al direttivo dell’associazione, ha presentato, nei giorni scorsi, l’evento nel ristorante Frangiò alle Marane di Sulmona, ai piedi del Morrone, tra le papabili location per lo spettacolo teatrale. Una scelta non casuale. Nell’ingresso del casale, infatti, è presente uno dei quattro cippi commemorativi che, come raccontano, Celestino V volle sistemare a memoria degli abitanti di Segezzano, piccola frazione distrutta dal terremoto del 1276 che scatenò la frana del “Colle delle nocelle”. Novità di quest’anno è che la rievocazione non riguarderà solamente il momento dell’annuncio dell’elezione di Pietro a papa, ma si torna a riflettere sulla figura di Celestino V, con le dimissioni di papa Benedetto XVI e il settecentesimo anno dalla sua canonizzazione. Saranno rappresentate le giornate successive al 5 luglio 1294, quando si riunì il Conclave a Perugia fino alle settimane successive, poco prima della fine di agosto, quando i  messi pontifici giungono all’eremo di Sant’Onofrio sul Morrone per annunciare l’elezione a Pietro Angelerio.  Nella seconda parte è stato inserito un dialogo con Clemente V sul processo di santificazione.

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il cippo

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cippo in lontananza nell’ingresso del Casale

FOTO DELLE ULTIME EDIZIONI della rappresentazione 

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