“SGARBIZIO”, CREATO UN NUOVO GIOIELLO PER CASTEL DI SANGRO

Per Castel di Sangro viene forgiato un nuovo gioiello, a forma di spirale che si rifà alla storia del paese. Ispirazione che non passa inosservata per lo chef pluristellato Niko Romito il quale, per celebrare l’evento, ha creato un dolce ad hoc. E’ stato ribattezzato lo “Sgarbizio” ed è un elegante gioiello realizzato dal maestro d’arte orafa Franco Coccopalmeri, di Roccaraso, per il Comune del capoluogo sangrino. Il nome prende spunto da un termine in vernacolo che significa “capriccio”, secondo un adattamento linguistico di Tommaso Marzano (autore di un piccolo dizionario del dialetto castesangrino). L’opera sarà presentata ed esposta nella VI Edizione della Mostra delle Arti e degli Antichi Mestieri in programma nel centro storico di Castel di Sangro dal 22 al 24 agosto. Il gioiello, realizzato in varie versioni e misure, ha una forma di spirale impreziosita da uno o più brillanti. “Sono rimasto affascinato dalla bellezza e dall’eleganza dei lavori di Coccopalmeri” afferma l’assessore Giuliano Pallotta “gli rivolgo un particolare ringraziamento e ritengo sia un motivo di vanto averlo ospite all’interno della manifestazione. Per la sua peculiarità il gioiello riceverà il patrocinio da parte del Comune di Castel di Sangro”. Per l’occasione, lo chef Romito preparerà un dolce che prende spunto proprio dal gioiello. Tale raffinatezza, ovviamente a forma di spirale, è stata elaborata nell’affermata scuola di cucina di Castel di Sangro, Niko Formazione, per un originale connubio tra arte orafa e culinaria.

“Lo Sgarbizio vuole rappresentare le radici della storia di Castel di Sangro” dichiara la ricercatrice Angela Caruso che ha elaborato l’idea “le preistoriche mura ciclopiche, i magici ornamenti delle genti sannitiche, la vetusta torre del Castello Superiore, richiamano tutte la forma di una spirale. Un emblema del fascino e della classe delle donne di questa terra”. “Sono molto felice” afferma soddisfatto Coccopalmeri “di essere stato interpellato per la realizzazione di questo oggetto, perché la Città di Castel di Sangro ha una rilevanza storico-culturale smisurata. Ma soprattutto sono contento perché c’è stato un bel gioco di squadra di cui io sono stato un semplice elemento. L’intesa è stata fondamentale e ha portato a questo importante risultato”. Hanno infatti contribuito alla progettazione dell’opera anche Diego Abissino, Andrea Del Castello, Ugo Del Castello e Maria Santucci, mentre Annalisa Amorosi e Gioia Coccopalmeri hanno partecipato alla realizzazione.