MOVIDA, LA REPLICA DI RANALLI
Replica il sindaco Peppino Ranalli alla polemica sollevat dal consigliere di minoranza Luigi La Civita in merito agli “orari troppo restrittivi” dell’ordinanza (clicca qui). Quella delibera, risponde Ranalli, “è stata voluta e votata dalla stessa maggioranza che, in fin dei conti, lo ha sostenuto durante le scorse elezioni. Se il Consigliere La Civita parla a titolo personale, forse sarebbe stato opportuno presentare una proposta di modifica così come è in suo diritto fare, se invece parla come capo di una coalizione dovrebbe prima spiegare perché, in tempi decisamente recenti, quella stessa coalizione ha voluto e proposto quella delibera. Probabilmente però chi in questo momento ha scelto di perseguire la strada della polemica non ha capito, o fa finta di non aver capito, le intenzioni ed il programma dell’amministrazione che mi onoro di rappresentare e non riesce ad abbandonare la sudditanza rappresentativa del partito di appartenenza”.
“Non solo il buongiorno si vede dal mattino per quanto e per chi è sveglio, il mattino porta l’oro in bocca. Oro che se non viene associato a buon senso, sobrietà e spirito di collaborazione, a poco serve averlo guadagnato” afferma il primo cittadino “Ad esempio il buon senso di comprendere che la crisi economica in atto, per quanto possa trovare le sue basi in ragioni di carattere nazionale e internazionale, è comunque stata avvalorata da una tipologia amministrativa che si è occupata solo di svolgere attività ordinaria. La sobrietà di capire che aprire le porte della città a Consiglieri Regionali, Sottosegretari di Stato, ma anche a Senatori della Repubblica italiana, rappresenta la base di una politica di più ampio respiro che è una delle priorità che questa Amministrazione ha inserito nel proprio programma elettorale. Certo è che se negli ultimi anni nessuno si è mai preoccupato di allargare la propria visione politica cercando di andare oltre la normale attività amministrativa, farlo adesso non vuol dire perdere tempo, farlo ora non vuol dire seguire una strada sbagliata. Oggi noi paghiamo gli effetti di una politica isolazionista che siamo decisi ad abbandonare per non aggravare una situazione già pesante che, inevitabilmente, ha creato conseguenze disastrose per il nostro territorio, per le industrie che qui operavano e per ogni tipo di attività produttiva. Da anni non siamo più meta da parte di nessuno ma, sicuramente, siamo punto di abbandono da parte di molti. Infine lo spirito di collaborazione che abbiamo invocato durante la campagna elettorale ed il giorno di insediamento in comune, dovrebbe essere manifestato nei giusti modi e nei luoghi opportuni per programmare e lavorare insieme per questa città”. Conclude Ranalli “in questo momento, il mio primo interesse non sono i partiti, il mio primo e più importante interesse è la città di Sulmona e i suoi cittadini e, parlando di acqua, l’interesse dei Sulmonesi è che l’acquedotto dia da bere, non da mangiare”.