“FESTE D’AGOSTO PER ERCOLE CURINO”, VIAGGIO ALLA RISCOPERTA DEL SANTUARIO
Riscoprire la Sulmona del tempo che fu, attraverso un viaggio guidato tra le sue perle archeologiche è lo scopo di “Feste d’Agosto per Ercole Curino”, manifestazione organizzata dall’associazione di promozione sociale “Archeoclub d’Italia”, he prevede una serie di appuntamenti dal 13 al 16 agosto, presso l’area archeologica del santuario di Ercole Curino a Sulmona, alle pendici del Monte Morrone (nell’area sottostante l’Eremo caro a Celestino V), per visitare un luogo magico, intriso di storie e miti, in occasione della sua riapertura al pubblico. Il programma è stato realizzato in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo. Primo appuntamento il 13 agosto (ore 18) nel piazzale dello chalet Sant’Onofrio per ammirare il santuario, ascoltando la ricostruzione storica di Rosanna Tuteri, Funzionario Archeologo della SBAA e Responsabile dell’area archeologica. A seguire, si svolgerà lo spettacolo “Racconti d’Amore, Amore di Racconti”, a cura dell’Ovidius ensemble (Sabrina Cardone, Emanuela Marulli, Pasquale Di Giannantonio). Dal 14 al 16 agosto (ore 16 e 18) sarà possibile proseguire nelle visite guidate insieme ai volontari di “Archeoclub d’Italia – Sede di Sulmona”.
Le origini del santuario di Ercole Curino risalgono al IV secolo a. C. Era uno dei più importanti luoghi di culto dell´epoca romana, dedicato al dio Ercole, protettore di sorgenti e acque salutari, nonché dei mercanti. Seppellito da una frana nel II secolo a.C., i suoi resti furono riportati alla luce grazie agli scavi archeologici del 1957, avviati, in realtà, con lo scopo di far emergere la villa natale del poeta Ovidio, che si riteneva fosse situata proprio in quel sito. Il complesso si articola di due terrazze, una inferiore, con quattordici ambienti, chiamati poteche (forse locali di servizio) e una superiore, più antica, a cui si accedeva con una scalinata a due rampe, in cui vi erano un donario (blocco di in pietra) per le offerte, una fonte e il sacello, che conserva parte della decorazione parietale, luogo in cui fu rinvenuto il bronzetto di Ercole a riposo. La statua, di rilevante interesse architettonico, è conservata nel museo archeologico di Chieti (a Sulmona fu portata per un breve periodo in occasione del convegno ovidiano negli anni novanta), la sua riproduzione, realizzata con una particolare tecnica con il laser per farsì che la copia sia fedele a quella originale, è situata nel museo sulmonese inaugurato lo scorso 10 luglio a palazzo dell’Annunziata. I resti di un muro raccontano della presenza di un porticato in marmo colonnato.