SANITOPOLI, 9 ANNI E 6 MESI PER DEL TURCO

E’ stato condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione l’ex governatore della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco. E’  la sentenza di primo grado  relativa all’inchiesta “Sanitopoli”  su presunte tangenti nella sanità privata abruzzese, che il 14 luglio 2008 lo ha portato in carcere. Il pm aveva chiesto 12 anni. Cinque anni dopo l’arresto dell’ allora presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, oltre ad assessori, consiglieri regionali e manager pubblici e privati, questa mattina nel tribunale di Pescara la condanna, in primo grado. 25 in totale le persone che dovranno essere giudicate per accuse che vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione, all’abuso, alla concussione, al falso, alla truffa, al riciclaggio. Fra loro l’ex patron della casa di cura privata Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, “il grande accusatore”: dalle sue rivelazioni ebbe inizio la vicenda. Fu proprio l’ imprenditore, che nel processo è sia imputato (la richiesta del pm è di 3 anni) sia parte lesa (11 milioni di euro per danni morali la sua richiesta di risarcimento), a dichiarare ai magistrati di aver pagato tangenti per circa 15 milioni di euro, in cambio di agevolazioni, ad alcuni amministratori pubblici regionali di centrosinistra e di centrodestra. E fu sempre lui a fare il nome di Del Turco come beneficiario di tangenti. Secondo l’accusa, in sostanza, dal 2003 al 2008 i vertici di due amministrazioni regionali, quella di Giovanni Pace prima e quella di Del Turco poi, sarebbero stati protagonisti di un malaffare che avrebbe portato pian piano al tracollo della sanità abruzzese. Già condannato, invece, a due anni di reclusione dalla Corte d’Appello dell’Aquila per il reato di concussione per induzione, l’ex presidente di centrodestra della Regione, Pace che era stato assolto da tutte le accuse contestate. Nel procedimento, attualmente in corso nel Palazzo di giustizia pescarese, oltre alle 25 persone risultano imputate anche due società: Villa Pini d’Abruzzo e Barclays Bank.

NESSUN COMMENTO A CALDO 

Del Turco questa mattina durante il processo ha atteso  l’esito della sentenza nella sua abitazione di Collelongo: “e’ una scelta concordata con il mio avvocato (Giandomenico Caiazza, ndr) e con il mio medico” aveva detto.

Nessun commento a caldo, invece, per la sentenza del Tribunale di Pescara. Contattato telefonicamente a casa, a Collelongo, attraverso i familiari fa sapere di volersi affidare alle parole del suo difensore, Giandomenico Caiazza, oggi in aula. Nessun commento neppure su Facebook, dove in passato l’ex presidente della Regione Abruzzo ha esternato il suo pensiero attraverso il profilo personale.