SULMONA UNITA “RICORSO NON E’ BATTAGLIA CONTRO L’AMMINISTRAZIONE”
Non una battaglia contro l’amministrazione comunale, ma due ricorsi, con le firme anche di alcuni cittadini, per una situazione legislativa che ha falsato le elezioni, creando disagio e confusione tra gli elettori e avvolgendo in un clima surreale la campagna elettorale con l’improvviso decesso del candidato sindaco Fulvio Di Benedetto nel bel mezzo della corsa. Ha voluto fare chiarezza questa mattina “Sulmona Unita”, la coalizione che ha ottenuto con i voti un posto al ballottaggio anche senza il candidato sindaco, ma per un vuoto normativo non ha potuto competere nel duello finale, per legge nemmeno ritirarsi quando è rimasta priva del leader. Sono stati presentati due ricorsi al Tar, uno redatto dagli avvocati Arianna Giampaolo ed Enrico Costanzo, l’altro dall’avvocato Luigi Di Loreto. Il 23 ottobre prossimo: l’udienza. Se i risultati non saranno quelli sperati dalle sei liste e ottanta candidati, entro un anno, probabilmente, il verdetto che potrebbe cambiare gli scenari a palazzo San Francesco, invalidando le elezioni oppure no. “Non si poteva lasciar correre come se non fosse accaduto nulla” hanno precisato i componenti i tre Consiglieri comunali, Mario Sinibaldi (Psi), Mimmo Di Benedetto (Sulmona Democratica) e Gianfranco Di Piero (Sulmona al Centro), insieme agli esponenti di Sulmona Futura, Cristian La Civita, e LeAli per Sulmona. Lo avevano annunciato in campagna elettorale. “L’aver fatto partecipare un candidato sindaco defunto vìola i principi più elementari della costituzione” hanno sostenuto, ribadendo che “L’evento ha reciso ogni speranza e non poteva essere liquidato con un parere burocratico”. “Siamo stati coerenti” hanno aggiunto, specificando di non sentirsi in contraddizione partecipando attivamente alla vita del Consiglio comunale, convinti che la fase politica sia diversa in quanto è stato il popolo a pronunciarsi alle urne scegliendo con il voto di assegnare loro un ruolo tra i banchi dell’aula consiliare. “Sarebbe errato uscirne fuori, estraniandoci, perchè non siamo noi a dover decidere se il Consiglio comunale sia illegittimo”. Nemmeno il socialista Sinibaldi, il cui partito nel rush finale della sfida Ranalli-la Civita aveva suggerito alla cittadinanza per chi votare, si è sentito incoerente. Affondo del consigliere Di Benedetto contro chi “diceva di voler firmare la richiesta per un rinvio delle elezioni, ma poi non è stato consequenziale”. Per la Civita “Il vuoto normativo c’è” e questo ricorso, secondo loro, servirà anche a spingere interventi per colmare questo buco legislativo. Un’azione nel nome del nostro candidato sindaco”.
RS