MESSA IN SICUREZZA TIBURTINA VALERIA, UNA STORIA INFINITA

Tempi sempre più lunghi. Una storia infinita il caso dei lavori di messa in sicurezza sulla statale 5, nel trattod elle Gole di San Venanzio. Lo scorso 12 luglio il Consiglio di Stato si è pronunciato sul ricorso presentato dalla ditta arrivata seconda nella gara per l’affidamento dei lavori per gli interventi di protezione sulla Tiburtina Valeria. “Il Consiglio di Stato ha ritenuto che le questioni prospettate in appello dall’impresa richiedono approfondimenti propri della fase di merito e che l’ordinanza sarà trasmessa al TAR il quale dovrà, dopo aver già respinto il ricorso in primo grado, sentire le parti interessate e accogliere o rigettare definitivamente il ricorso” spiega il presidente del Comitato Pro Valle Subequana, Berardino Musti che commenta: “Questa ordinanza purtroppo non fa altro che ritardare la realizzazione degli interventi e nel contempo, con il sempre crescendo livello di pericolosità, i cittadini subequani devono attenersi a una farraginosa burocrazia nonché, uno degli aspetti di maggiore importanza, rinunciare temporaneamente ad una sicurezza accettabile nel percorrere il tratto viario delle Gole di San Venanzio.
Purtroppo è dall’agosto del 2006, anno in cui si è costituito il Comitato Pro Valle Subequana, che cittadini e istituzioni, in primis il Presidente della Comunità Montana Sirentina, Luigi Fasciani, si battono per la risoluzione di un problema vitale per tutto il comprensorio subequano e ad oggi, dopo sette anni, anche se tecnicamente non è possibile ridurre il rischio a zero, quantomeno occorre avere un livello di sicurezza accettabile. La causa del ritardo sicuramente non è di responsabilità dell’Anas ma va ricercata altrove”.