TRIBUNALE, MAXIASSEMBLEA A PALAZZO SAN FRANCESCO
Discutere sulle iniziative da mettere in campo a difesa del Tribunale di Sulmona è lo scopo di un importante incontro convocato dal sindaco Peppino Ranalli sabato prossimo 29 giugno alle 10.30 nell’aula consiliare di palazzo San Francesco. In vista delle udienze, davanti alla Corte Costituzionale, relative al giudizio di legittimità costituzionale della legge delega e dei conseguenti decreti delegati in materia di riforma della geografia giudiziaria, il primo cittadino ha chiamato a raccolta le massime autorità politiche e istituzionali abruzzesi, nonchè le forze sindacali e i rappresentanti degli Ordini Professionali degli Ingegneri, Architetti e Geometri.
Al summit sono stati invitati il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, onorevole Giovanni Legnini, il Presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, il Presidente e la vicepresidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo e Antonella Di Nino, il Vescovo di Sulmona Valva, Angelo Spina, il Presidente del Tribunale, Giorgio Di Benedetto, il Procuratore della Repubblica, Aura Scarsella, il Presidente dell’Ordine Forense, Gabriele Tedeschi, il Presidente della Camera Penale, Uberto Di Pillo. Ed ancora, i sindaci di tutti i Comuni ricadenti nella circoscrizione giudiziaria del Tribunale di Sulmona, le senatrici Paola Pelino e Stefania Pezzopane.
“Ho ritenuto importante tenere questo incontro –ha spiegato il Sindaco- in quanto siamo in una fase cruciale per la sopravvivenza del nostro Tribunale. La Commissione Giustizia del Senato, all’unanimità, ha deliberato di richiedere il rinvio di un anno, vale a dire dal settembre 2013 al settembre 2014, della operatività dell’entrata in vigore dei decreti legislativi che prevedono la soppressione di 31 Tribunali, (per i quattro Tribunali abruzzesi interessati dal provvedimento la soppressione è prevista per settembre 2015). Ciò non di meno –ha concluso il il Sindaco- il Governo, attraverso il Ministero della Giustizia procede a tappe forzate verso la soppressione dei Tribunali ubicati nelle città non capoluogo di provincia, senza tener conto né dell’immediato giudizio della Corte Costituzionale è della volontà del Parlamento”.