RIAPRE L’EREMO, DOMENICA CERIMONIA SUL MORRONE

“La Terra di Celestino”. Si tornerà a percorrere ufficialmente quel sentiero che conduce all’Eremo di Sant’Onofrio, chiuso per rischio frana da un’ordinanza comunale del 2010, celebrandone la tanto attesa revoca da parte del sindaco di Sulmona, dopo l’intervento della Provincia grazie all’interessamento della vicepresidente Antonella Di Nino (clicca qui). L’occasione è data dalla commemorazione del Giubileo celestiniano, legato al 700° della canonizzazione di Pietro da Morrone. La manifestazione, ricca di eventi, si svolgerà domenica 23 Giugno a partire dalle ore 10, quando nel piazzale dello chalet alle pendici della montagna cara a San Celestino, sarà allestito un mercatino con l’’esposizione delle produzioni agricole, agroalimentari e tipiche dei territori che furono dell’ordine monastico morronese per la promozione della vendita diretta dal produttore al consumatore. Evento clou la Tavola Rotonda (ore 18) alla presenza del Presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, della vice Antonella Di Nino, dei Sindaci di Sulmona, Peppino Ranalli, di Corfinio, Massimo Colangelo, in rappresentanza dell’Associazione “Terre dei Peligni”. Sarà presente anche la presidente della DMC locale Anna Berghella insieme ad  Anna Colangelo – Soprintendenza PSAE, agli studiosi Ezio Mattiocco e Fabio Maiorano. Si tratta di un’iniziativa organizzata dall’associazione Celestiniana, in collaborazione con la Provincia dell’Aquila, Comune di Sulmona e con le organizzazioni agricole. Un’occasione di incontro e ragionamento sulle opportunità che l’eredità di Celestino ci offre, coinvolgendo operatori, esperti e istituzioni. Questo partendo dall’assunto che la congregazione celestina, nata come costola dell’ordine benedettino, diede impulso alla rinascita dell’agricoltura dopo il buio medievale, con la conseguenza che nel corso della vita di Pietro da Morrone i possedimenti agricoli e le produzioni gestite dalla sua organizzazione si estesero dall’Abruzzo fino al tavoliere delle Puglie, comportando un scambio di produzioni e tradizioni che influirono profondamente, nel tempo, su quelle che oggi conosciamo.