LA NOTTE NON PORTA SORPRESE
Nessun apparentamento. E qualcuno pensa già alle regionali. Termina il tormentone politico degli ultimi giorni tra attese, voci di corridoio in stile gossip, caccia all’accordo ufficiale e ipotetiche strette di mano dietro le quinte. Chiarita anche la posizione di Sbic. Scaduti a mezzanotte i termini per rendere ufficiali gli apparentamenti elettorali che nessuno ha siglato, in vista del ballottaggio dell’8 e 9 giugno prossimi a Sulmona. Correranno in solitaria, quindi, pronti per la sfida alle urne, il candidato del centrosinistra, Peppino Ranalli, il più votato (32,77%) nella prima manches delle elezioni del 26 e 27 maggio, e il candidato del Pdl, Luigi La Civita, arrivato terzo, con il 13,45%. Intensa settimana quella trascorsa fatta di riunioni e contatti continui tra i protagonisti della politica sulmonese, candidati e non. Se in casa Pdl il divario non è stato sanato, nemmeno con l’intervento dei vertici di partito, compreso il governatore regionale, per ricucire gli strappi e stipulare apparentamenti per vincere, in casa “Sulmona Unita” ci sono pareri fortemente discordanti, tra chi accarezza l’idea di sostenere il centrodestra, forse con lo sguardo allungato alle prossime elezioni regionali, e democratici che guardano, naturalmente, al centrosinsitra, mettendo a rischio uno dei due termini del binomio “coalizione e competenza” predicato più volte negli incontri elettorali dal loro candidato Fulvio Di Benedetto, deceduto lo scorso 15 maggio durante un confronto e stravotato poi al primo turno della votazione posizionandosi al secondo posto. Mentre a poche ore prima del gong ieri si era già intuita la decisione dei due candidati sindaci, lunghe le attese per conoscere la scelta della lista Sbic, Sulmona Bene in Comune, riunitasi dal pomeriggio nell’ultima delle 5 assemblee che si sono susseguite in questi giorni (4 ore l’una alla presenza di circa 60 persone a seduta, alla prima assemblea ha partecipato anche il gruppo dei grillini). A chiarire i fatti, mettendo fine al chiacchiericcio trapelato dopo diversi incontri è stato Alessandro Lucci, candidato sindaco di Sulmona Bene Comune (che ha incassato 1500 voti) raccontando che in ogni assemblea hanno ricevuto diverse visite: dai rappresentanti di Sulmona Unita al candidato La Civita, come anche Ranalli con una sua delegazione. Sono state valutate, poi, tra i membri del movimento opzioni sul piatto che sono state messe a votazione: un apparentamento tecnico con un assessorato alla cultura, con orario preciso per fornire risposte e nessun posto da consigliere, nessun accordo da stringere oppure un apparentamento formale con assessorato e tre posti in aula consiliare. Il cruccio, forse, la concezione secondo cui, probabilmente, un Consigliere sia una garanzia maggiore rispetto a un assessorato, per mettere a frutto progetti studiati per il bene della città. Fatto è che dalle votazioni (nell’assemblea sono state fatte simulazioni in cui venivano impersonati candidati e tesi sostenute, mentre i membri del gruppo potevano fare domande al fine di capire e sviscerare meglio il caso in ogni sua angolazione ponderando prima di scegliere) è emersa la decisione con netta maggioranza di non fare apparentamenti. A giochi chiusi, questa mattina, Lucci, con un po’ di amarezza per chi, forse, non li ha capiti, ha detto “adesso è venuto fuori che siamo mercenari, compagni che sbagliano e che dilapidano i tanti voti presi. Io credo che con un’assemblea di cinque giorni siamo stati Ponderati”. Annuncia, inoltre, un’ulteriore assemblea (aperta) questa sera (ore 18.30) e in settimana daranno vita a un Comizio pubblico in cui spiegheranno l’intera vicenda che li ha condotti a questa decisione. Intanto, dopo un gruppo di Castel di Sangro che li ha contattati per creare uno Sbic anche nel capoluogo sangrino, chiamandolo magari Csbic, altri contatti sono arrivati da diverse città abruzzesi, al fine di poter esportare l’esperienza sulmonese nel territorio abruzzese. Magari realizzando un Abruzzo Bene Comune, perché no, strizzando l’occhio alle elezioni regionali. Qualcuno già ha detto “si ricomincia dall’ A.B.C.).
g.s.
la doppia ipotesi di consiglio comunale