RACCOLTA FIRME PER LEGALIZZARE L’EUTANASIA

Legalizzare l’eutanasia. E’ la proposta che sta portando avanti l’associazione Luca Coscioni insieme ala Consulta Biologica, all’ UAAR, Radicali Italiani, Exit Italia e Amici di Eleonora Onlus al fine di portare in parlamento la discussione sul tema, ottenendo un disegno di legge che permetta anche in Italia sia la così detta morte dolce per i malati terminali in sofferenza sia il testamento biologico. Occorrono 50 mila firme da raccogliere entro il 15 settembre. Un convegno dibattito sul delicato e dibattuto argomento si è svolto ieri nelle stanze dell’Archivio di Stato di Sulmona, alla presenza di Mina Welby, copresidente dell’associazione, moglie di Piergiorgio Welby, la quale, come anche a L’Aquila e Pescara in questi giorni sta tenendo conferenze al fine di sensibilizzare la cittadinanza al riguardo. In Italia, chi aiuta un malato terminale a morire rischia fino a 12 anni di carcere. Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la nostra volontà è costantemente violato. Nel codice penale l’art. 579 parla di “omicidio del consenziente”, mentre la carta costituzionale stabilisce che nessuno può essere sottoposto a trattamento sanitario contro la sua volontà. Un contraddizione in termini che non può essere ulteriormente tollerata. Ecco l’obiettivo dell’incontro e di molti altri previsti in tutta Italia. Sono intervenuti Silvio Cappelli, Società Filosofica Italiana – Sezione di Sulmona, Roberto Di Masci, Radicali Abruzzo, Antonella Ficorilli, Consulta di Bioetica, Liana Moca, Uaar dell’Aquila, Mario Setta, docente di filosofia, Carlo Troilo – Associazione Luca Coscioni.

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