3G, PROCEDURA DI MOBILITA’ PER 166 PERSONE
La crisi non risparmia nemmeno il call center. Procedura di mobilità per 166 persone in “esubero rispetto alle attuali esigenze produttive ed organizzative”, su un organico che conta 626 dipendenti dell’azienda di Sulmona e Campobasso. La notizia è stata comunicata ieri ai sindacati. Alla base della decisione, come spiega l’azienda in un comunicato stampa c’è “il perdurare della difficile crisi economica che coinvolge l’intero settore dei call center e una contestuale forte riduzione dei volumi di attività affidata”, ma in particolare “La scadenza di un’ importante commessa e la concomitante contrazione delle attività sugli altri servizi, dovute anche ad un mercato caratterizzato da un eccessivo utilizzo di pratiche di dumping – attraverso i trasferimenti di attività presso quelle Regioni nelle quali è possibile usufruire di agevolazioni fiscali – ha reso alcuni reparti sovradimensionati rispetto alle effettive necessità tecnico, organizzative e produttive rendendo necessario ridisegnare l’organizzazione delle attività e del lavoro”. 80 le risorse impiegate per la commessa nelle due sedi, abruzzese e molisana. 75 i giorni per avviare la trattativa sindacale, al fine di poter raggiungere un accordo. “Tale iniziativa estremamente sofferta” spiegano i responsabili della 3G “permetterà alla società di restare saldamente presente sul mercato di riferimento con il preciso obiettivo, a cui tutti gli sforzi del management sono attualmente indirizzati, di riequilibrare i livelli occupazionali a quelli attuali non appena le condizioni generali del settore lo consentiranno”. Una notizia che piomba come un fulmine a ciel sereno nella Valle Peligna, dove il call center rappresenta una delle poche realtà rimaste in piedi nel territorio. Una crisi che diventa sempre più nera e continua a stritolare. C’è preoccupazione tra i 400 lavoratori a Sulmona, che incrociano le dita con la speranza tra i denti, auspicando che qualcosa in questa città possa davvero cambiare.