VINO ABRUZZESE VINCE E CONVINCE

Il vino abruzzese vince, convince e traina le altre regioni del centrosud. Il Montepulciano d’Abruzzo si conferma il vino che ha tutte le qualita’ per imporsi e farsi apprezzare sui mercati di Giappone, Germania, Stati Uniti e in alcuni casi anche della Francia che apprezza maggiormente gli autoctoni ( passerina, cococciola e pecorino). Particolarmente gradito ai buyers polacchi e’ il trebbiano abruzzese ed il liquore alla genziana. Scarso l’interesse per il Cerasuolo. Si chiude con un bilancio positivo per le aziende vinicole abruzzesi l’Evento Wine organizzato dalla Camera di Commercio di Chieti tappa abruzzese del Progetto nazionale SIAFT (Southern Italy Agrifood and Tourism) per promuovere vino, olio, turismo, cibo e bevande delle regioni del centro-sud. 16 le aziende della provincia teatina presenti su un totale di 53 produttori del settore vitivinicolo arrivati, oltre che dall’Abruzzo, anche da Lazio, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. 660 le trattative realizzate per una media di 12 incontri per azienda. Un’occasione per farsi conoscere dai compratori stranieri, far assaggiare i propri vini e portare a casa contratti. A conclusione delle due giornate di trattative con i buyers stranieri, confermato il trend della prima giornata: i compratori stranieri apprezzano i nostri vini ma vogliono anche conoscere il territorio. Per molti di loro il vino abruzzese e’ stata una lieta scoperta. Piace il prodotto con le sue qualita’ organolettiche. Nello stand della Cantina di Ripa Teatina -che esporta gia’ da 5 anni in Germania, Danimarca, Olanda , Svezia, Belgio – ci raccontano di buyer competenti che hanno lavorato in modo mirato. I francesi sono i compratori piu’ interessati ai vini di fascia alta mentre i polacchi hanno ordinato il vino della linea box . La migliore falanghina d’Italia, a detta dei polacchi sarebbe quella prodotta dall’Azienda Mucci di Torino di Sangro che da anni esporta con successo in Germania, Usa e Cina. Anche qui raccontano di buyers che fino al giorno prima non conoscevano ne’ l’Abruzzo ne’ i suoi vini. I cugini d’oltralpe hanno dimostrato maggiore interesse per i prodotti di nicchia e per il territorio. Nello stand dell’Azienda Cioti di Paterno di Campli (Te) produttrice anche di un vino cotto prodotto tipico della tradizione abruzzese, i francesi si sono entusiasmati nello scoprire il procedimento delle fasi di lavorazione fino alla cottura nel paiolo di questo vino dolce presentato come vino da dessert o “da meditazione”. Cio’ che colpisce e affascina i compratori stranieri e’ il modo di raccontare l’Abruzzo con i suoi colori e i suoi sapori. Unanime e’ lo stupore per il prodotto Abruzzo inteso non solo come vino, ma soprattutto come storia di un territorio e delle sue tradizioni. Molti buyers si sono ripromessi di cercare alla prossima edizione del Vinitaly lo stand dell’Abruzzo e i suoi vini. Per molti L’Abruzzo e il vino e’ da oggi un binomio tutto da scoprire.