“SULMONA UNITA”, SCATTO D’ORGOGLIO

Scatto d’orgoglio nel silenzio assordante. “Durante una partita quando un giocatore muore viene sostituito e la gara si sospende”. Con la convinzione che possa essere una partita falsata, dove “solidarietà, correttezza e lealtà vengono meno quando qualcuno parla di un voto inutile o si va a caccia di consensi con l’idea che non serva votare chi non c’è più”, la coalizione “Sulmona Unita” orfana del candidato sindaco Fulvio Di Benedetto, deceduto lo scorso mercoledi mattina durante un incontro elettorale, chiede invece di “votare per Fulvio Di Benedetto e invalidare queste elezioni”. Intanto è stata predisposta  istanza al Governo e  alla Prefettura, per far slittare di un mese la data delle amministrative, al fine di avere la possibilità per individuare un altro candidato sindaco. Una sorta di scatto d’orgoglio per Sulmona Unita, se non arriva questa risposta  “civica e civile” che colmi il vuoto normativo. Sul palco di piazza Venti, davanti a una folta platea, ieri sera, la coalizione non le ha mandate a dire. Un teso ed emozionante comizio, con dure parole, come dura è la situazione . Oggi sarà sul tavolo del Ministro dell’Interno la richiesta del rinvio, sottoscritta da tre candidati su sei: Enea Di Ianni, del centrodestra, Gianluca De Paolis, del M5S e Alessandro Lucci, di Sbic. “Ci sarà una legge che sopprimerà il tribunale di Sulmona: allora non facciamo niente per impedirlo? Eppure tutti i candidati sindaci lo hanno scritto nel programma”. Comincia così l’intervento di Mauro Calore, premendo sul silenzio degli altri tre candidati sindaci che rende “attonito”. Ouverture, invece, affidata a Maria De Deo, della lista civica “LeAli per Sulmona”, la quale ha affermato che, con i pensieri feriti e senza strategia politica, con i dubbi incombenti sul “cosa avrebbe fatto Fulvio”, scelgono di proseguire “di combattere in modo che il programma di Fulvio possa portare avanti i suoi progetti e i suoi sogni”. E’ stata poi la volta di Franco Pingue, socialista, che, nello spiegare come sia nata “Sulmona Unita” un anno fa, non ha risparmiato attacchi contro la situazione di una “città che ha tirato a campare” lasciata dalla precedente amministrazione,  contro il “litigio continuo dei due parlamentari”, senza tralasciare chiare frecciate in merito alla vicenda delle primarie del centrosinistra “un mese di polemiche e poi in una notte tutto risolto”. Non meno duro Mimmo Di Benedetto, il quale ha detto “pensavamo che sarebbero stati gli altri sei candidati sindaci a prendere un’iniziativa per fermare la competizione. Lo hanno fatto solo in tre. Gli altri: solo parole. Qualcuno ha reputato inutile l’istanza al Ministro, altri hanno detto che la città non si può permettere un commissario, però qualcuno di loro quando si è trattato di mandare a casa Federico, non si è fatto scrupoli a far arrivare il commissario”. La tensione sale, come anche l’emozione, lo si avverte nei toni in crescendo anche dei successivi interventi “Da questa triste e drammatica vicenda la politica poteva mandare un messaggio nobile” continua Di Benedetto, smentendo voci di un loro ritiro, “faccio appello a coloro che avevano intenzione di votare per Fulvio: devono votarlo ancora di più adesso, come attestato di stima a un galantuomo che si è messo al servizio della città. E invito a riflettere su: amministrare per una poltrona passando sopra tutto e tutti”. Discorso intelligente e colto quello di Gianfranco Di Piero che ha posto l’accento sul “silenzio assordante dei parlamentari di questa regione. C’è un Sottosegretario di Stato che non ha detto nulla. Sconcerta il silenzio della senatrice locale. Espressione di un modo di fare politica che calpesta i diritti elementari di partecipazione”. Prima di congedare la folla, Di Piero ha ricordato che questa è la città di Capograssi “maestro del personalismo giuridico” e ha, poi, snocciolato alcuni punti del programma. Finale commemorativo con un video a memoria di Fulvio Di Benedetto proiettato sul maxischermo. Applausi continui durante gli interventi. Tra la gente volti noti del mondo politico locale, molti cittadini di diverse generazioni e qualche candidato sindaco.

g.s.

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