SULMONA IN LUTTO
Sulmona in lutto. Sconforto e profonda tristezza attanagliano i cuori di tanti sulmonesi alla notizia del decesso del candidato sindaco Fulvio Di Benedetto (la cronaca: clicca qui). Ingegnere, 67 anni, lascia la moglie Asteria e i due figli Eros e Sirio. La vita era stata dura con lui e la sua famiglia, come racconta chi lo conosceva bene, rammentando anche i momenti di dolore costretto ad affrontare per la perdita di Aldo, uno dei suoi tre figli. Con il “cuore appesantito” tante le parole di elogio che raccontano di una grande persona, dalla spiccata intelligenza, un amico leale e sincero, per molti, moltissimi cittadini. “Una bella persona” per chi cominciava a conoscerlo adesso, ascoltando i suoi interventi durante gli incontri elettorali di questi giorni. Determinazione, grande forza d’animo e idee chiare erano l’impressione che si aveva di lui in ogni suo intervento teso a rilanciare questa città ch’egli ripeteva essere addormentata, in balìa di una tempesta da cui bisogna uscire, come ribadiva in ogni incontro, e come anche questa mattina stava ripetendo nel suo ultimo intervento, pochi attimi prima del decesso. “Coalizione e competenza” erano fondamentali per Fulvio, come aveva rimarcato anche ieri, quando aveva presentato la sua lista “LeAli per Sulmona”. Questa mattina, appresa la notizia, i candidati consiglieri erano tutti lì, con gli occhi lucidi e i denti stretti e le parole che si strozzavano in gola, mentre tentavano di spiegare quanto fosse generoso. “Una persona dal grane cuore” dicevano. In città per domani era atteso l’arrivo del segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini. La politica si ferma, ma le elezioni no (clicca qui) Tanti messaggi di cordoglio continuano ad arrivare in redazione, come tanti lunghi scritti a memoria di un galantuomo e di una persona davvero speciale.
(foto lista “LeAli per Sulmona Fulvio Di Benedetto sindaco”)
“IL NUOVO SOTTO IL SOLE VERRA’ SE LA CITTA’ VORRA'”
“L’Associazione Giostra Cavalleresca di Sulmona si unisce al cordoglio per la scomparsa del Sig. Fulvio Di Benedetto, esprimendo le più sentite condoglianze alla famiglia. Ci piace ricordare il candidato sindaco con le sue stesse parole rilasciate pochi giorni fa a commento di una discussione su questa bacheca, ed è anche l’auspicio che noi facciamo a Sulmona: “il nuovo sotto il sole verrà se la città vorrà”.
UN UOMO CHE CAMMINAVA MOLTO, lo ricorda così un candidato della lista “LeAli per Sulmona” Mirko Mocellin
“Quando ho incontrato Fulvio la prima volta, qualche tempo fa, ho subito pensato di avere di fronte una persona diversa dal solito, un uomo importante, ma per nulla distante: ricercava con lo sguardo, sempre, e a tutti i livelli, qualcuno con cui condividere i suoi ideali, qualcuno da inserire in una squadra, per vincere le difficoltà del mondo, per mutare le cattive abitudini: Fulvio portava un profumo di giustizia ovunque. Convinse senza parole anche uno come me, che il solo termine politica mi faceva rabbrividire. Il suo sguardo non aveva altre facce, la sua voce era sicura, ma leggera e offriva un tono costante, indirizzato sempre al ragionamento, alla discussione alla ricerca della soluzione. Se gli lanciavi sassi ti restituiva piume. Un uomo che si offriva al mondo e che tramutava le sue pene in una forza travolgente, attraente, positiva. Ogni sua sofferenza conduceva alla conseguente comprensione della vita, riflessione che gli consentiva di vedere e giudicare le cose senza alcuna ombra, senza menzogna, senza ambiguità. Vorrei dire tante cose e ci penso e ci ripenso… ma le uniche cose che in questo momento mi vengono in mente sono la sua cravatta rossa e blu e le sue scarpe… e forse questo è proprio in linea col personaggio: non ti faceva vedere l’oro, ma ti faceva sognare un mondo migliore, ti guardava e ti faceva venire in mente, anche solo per un istante, l’idea che un bene superiore potesse sconfiggere qualsiasi male. Ha corso tanto Fulvio e non solo in questi giorni, Fulvio ha corso sempre… Ma è uno che quando gli guardavi le scarpe usurate e senza marca, non ti veniva mai in mente che potesse essere trascurato: pensavi subito che era un uomo che aveva camminato molto”.