AL VIA DOMANI I LAVORI PER RIAPRIRE L’EREMO
Partiranno domani gli interventi per la messa in sicurezza dell’Eremo di Sant’Onofrio, il cui sentiero per raggiungerlo alle pendici del Morrone è chiuso da tre anni per pericolo frana su ordinanza comunale del maggio 2010. E’ stato firmato oggi il contratto per l’affidamento dei lavori alla ditta Zappa, che potrà da subito procedere, al fine di tornare a consentire l’accesso ai fedeli, turisti e cittadini, al luogo caro a Celestino V. Sopralluogo nel primo pomeriggio di oggi alle pendici del Morrone, dove è stata controllata la stabilità di alcuni massi importanti, da tecnici e ingegneri di Provincia e Comune, insieme alla geologa Catia Di Nisio, la quale aveva curato in questi anni la relazione geologica e l’analisi di rischio del versante montano, e alla presenza della vicepresidente della Provincia dell’Aquila Antonella Di Nino e l’ex assessore Gianni Cirillo. Domani saranno completate le ulteriori verifiche ad altre rocce e la zona, durante i lavori, sarà presidiata, a staffetta, dagli agenti della Polizia Provinciale e della Polizia municipale al fine permettere lo svolgimento dei gli interventi nella maniera più tranquilla possibile, impedendo l’accesso ai cittadini, i quali, nonostante il divieto continuavano a salire anche oggi. Tempo previsto per il termine, con molta probabilità, tre giorni circa, salvo imprevisti. “Siamo fiduciosi che l’opera andrà a buon fine” ha commentato la Di Nino. Buone speranze, dunque, per far coincidere il lieto evento della tanto sospirata riapertura dell’Eremo, con la fiaccolata di domenica prossima in occasione della ricorrenza della morte di Celestino V. Bisognerà, comunque, attendere l’autorizzazione da parte del commissario straordinario di palazzo San Francesco, che la scorsa domenica, aveva espresso l’intenzione di non far partire la fiaccolata dal luogo simbolo della fede celestiniana locale (clicca qui). “E l’eremo stavolta riapre davvero” esulta il presidente dell’associazione celestiniana Giulio Mastrogiuseppe, presente anch’egli al sopralluogo, aggiungendo “Per il momento grazie ad Antonella Di Nino Catia Di Nisio e Gianni Cirillo che sono stati, in modo diverso e in differenti ruoli, tra i più attivi nello sforzo per risolvere la questione”. Dubbi e perplessità, comunque,sorgono spontanei in merito al fatto che in tre giorni si possa essere risolta una situazione che ha scatenato polemiche e si è protratta per tre anni, tra relazioni e perizie di esperti e tecnici autorevoli.
con il sentiero chiuso l’incuria è all’ordine del giorno