SUSI, “SULMONA ABRUZZO”: UN PATTO CON LA CITTA’
Un patto con i sulmonesi. Così ha definito la sua candidatura a sindaco Palmiero Susi, presentandola questa mattina nel comitato elettorale di via Cappuccini, sul motto “economizzare e lavorare per creare lavoro”. Lui seduto davanti e la sua squadra schierata dietro, quasi a coprirgli le spalle. Una scelta scenografica in conferenza stampa che simboleggia, a detta sua, il porsi frontalmente alla cittadinanza. Due le liste in campo: “Per la mia Sulmona” e “Sulmona viva”, l’una caratterizzata da importanti esperienze e progetti, l’altra, formata da otto donne e otto uomini, che raduna diverse espressioni della società civile “vogliamo guardare al futuro” ha detto Susi motivando la presenza di numerosi giovani. Senza partiti, pone “distanza e distinzione” con la passata amministrazione comunale, di cui dal 2008 al 2010 fu assessore, poi defenestrato. Nessun rivalsa, nemmeno ripicca. Forte del decennio da presidente della Provincia, Susi ritenta la candidatura a sindaco, dopo la competizione alle amministrative del 2004, non rinnegando il suo passato politico, su cui, invece, fa leva, rimarcando sottilmente la differenza con il bagaglio d’esperienza di alcuni dei candidati sindaci, affermando: “le esperienze non sono tutte uguali”. Ha usato il plurale, quando ha parlato della sua candidatura, in riferimento ai fondatori del progetto “Sulmona Abruzzo” , i due consiglieri comunali uscenti, Luigi Rapone e Filadelfio Manasseri, candidati in lista per tornare tra i banchi di palazzo San Francesco. Nonostante avevano precisato, quando siglarono la triplice intesa tre mesi fa, di non voler scendere in campo perchè intenzionati a sostenere un candidato con determinati requisiti, hanno spiegato che la decisione di oggi scaturisce dal non aver riscontrato coalizioni che potessero offrire, a detta loro, garanzie che fossero in linea con le loro idee per governare una città dalle mille problematiche. “Abbiamo trovato pregiudizi e in alcuni casi nemmeno l’occasione per confrontarci” ha spiegato Susi “Abbiamo quindi ritenuto di dover offrire alla città una nostra proposta”. Ha esordito commentando il cospicuo numero di candidati, che equivarrebbe a dispersione di voti e a una scelta non libera per gli elettori nell’imbarazzo “Ci siamo voluti differenziare” ha affermato “puntando su due liste. Ci è dispiaciuto aver dovuto rifiutare molte richieste”. Ha rimarcato le diversità, insistendo più volte sul desiderio di volersi confrontare con gli altri candidati sindaci davanti alle telecamere, sottolineando che nella tornata elettorale di nove anni fa “i candidati non vollero mai venire a confrontarsi con me in televisione”. Ha annunciato, infatti, che organizzerà un comizio sul palco di piazza XX settembre invitando gli altri sei partecipanti alla corsa per la conquista di palazzo San Francesco.
LE PROPOSTE
L’obiettivo è quello di elevare l’economia della città passando per il lavoro: “dare una risposta lavorativa per la città”, attraverso sia l’intercettazione di finanziamenti regionali, nazionali, comunitari con progettualità innovativa, sia l’interpretazione della forte vocazione turistico-ambientale del territorio, rafforzando il ruolo degli artigiani e di una agricoltura di qualità e forte redditività. Tra i punti in programmi il concetto di territorio peligno, o meglio l’unione dei comuni, l’efficienza della macchina amministrativa, portando rigore all’interno del municipio, considerare il sisma come opportunità (riferimento al progetto di laboratorio di prevnzione sismica di Manasseri ), difendere i presidi come il tribunale e l’ospedale, dove, però, vengono prima le risorse umane poi la struttura, ecco dunque la preoccupazione per l’organico nel Santissima Annunziata. Assicurare un’assistenza sanitaria senza ricorrere ai viaggi della speranza. Rispolvera il Cto, progetto che non ha mai abbandonato, guarda allo sviluppo di una “cultura dell’ imprenditorialità in sostituzione di una mentalità assistenziale e politica dipendente”, batte sul Prg e in particolare sull’edilizia residenziale in quanto “non fa onore a questa città vedere l’emigrazione di Sulmonesi che vanno a costruire a Introdacqua e Pettorano”.
SULMONA VIVA
MANASSERI FILADELFIO
RAPONE LUIGI
LA CIVITA ALESSANDRO
TRINCHINI GIUSEPPE
PETRILLI ANTONELLA
CANIGLIA LUCA
BONITATIBUS GIANNI
GRECO FEDERICA
PRESUTTI SANDRA
IACOBUCCI FORGIONE SABATINO
PANETTA OTTAVIO
IMPERATORE ANTONELLA
TOMMASINI GIAN LUCA
DI PLACIDO LORENZO
ROTONDI GIUSEPPINA
D’ALESSANDRO VENANZIO
PER LA MIA SULMONA
1) L’Erario Remo
2) Bianco Marina Assunta
3) Santilli Maurizio
4) Pasquali Emanuela
5) Trini Luciano
6) Cantelmi Gianni
7) Di Prospero Giada
8) Calvi Donato
9) Camilli Vincenza
10) Ciacià Francesco
11) Ferrante Giulia
12) Di Fonso Elena
13) Di Gregorio Zitella Demetrio
14) Tramontano Nicolino
15) Esposito Stefania
16) Faccia Lisa