AL VIA IL XIII FREEDOM TRAIL
Immersi nella bellezza del sentiero che taglia la montagna e il pensiero rivolto a chi negli anni della guerra lo aveva percorso con ansia e paura ma il cuore colmo di speranza. Con il taglio del nastro da parte di Gilberto Malvestuto, 92enne protagonista di primo piano della storia partigiana abruzzese e italiana, e dalla figlia di Roberto Cicerone, Lea, classe 1932, ed Elena Silvestri, accompagnati dalla presidente dell’omonima associazione organizzatrice, Maria Rosaria La Morgia, è partito il Freedom Trail per il tredicesimo anno consecutivo (clicca qui) Un folto e colorato corteo dall’inconfondibile cappellino sulla testa ha preso le mosse dal centro storico di Sulmona alla volta di Casoli con il tricolore tra le mani e sulle note dell’Inno di Mameli, suonato dalla banda del Liceo Scientifico di Sulmona, lungo quel “sentiero della libertà” attraverso il Valico della Majella che, nel secondo conflitto mondiale, fu percorso dai prigionieri di guerra e dai giovani italiani schierati con gli alleati per liberare l’Italia. Zaino in spalla pronti per una significativa esperienza si sono incamminati in quasi 700 (186 accompagnatori, 510 gli iscritti camminatori provenienti da tutta Italia) non solo i tanti studenti provenienti da diversi licei italiani (licei di Roma, Milano, Pescara, Brescia e Castel di Sangro, novità quest’anno il Classico di Salò), oltre alle scuole locali (Classico Ovidio, Itis Pratola e Itc), compresi gli habituè, anche stranieri (prevalenza inglesi), ma anche anziani, bambini nei passeggini, giovani che hanno avevano affrontato la tre giorni in passato e sono tornati con lo stesso entusiasmo. Si sono dati appuntamento nel piazzale del Liceo Fermi per poi raggiungere piazza XX Settembre, in cui, secondo tradizione, si è svolta una cerimonia con il saluto delle autorità, dei protagonisti e degli ospiti. Prima tappa oggi Campo di Giove, dov’è allestito il camping e dove si svolge una breve cerimonia a testimonianza del ruolo fondamentale avuto dal paese in quegli anni terribili. Domani mattina si riprenderà il cammino alla volta di Taranta Peligna e Casoli, meta finale domenica. “Per affermare insieme i valori della libertà, della pace e della democrazia”, come recitano gli striscioni che hanno sfilato, ricordando le parole dell’ex presidente della Repubblica Ciampi.
DAL PALCO
Ad aprire la manifestazione il commissario straordinario del Comune di Sulmona Giuseppe Guetta, che ha accompagnato lungo Corso Ovidio la carovana del Freedom, ha ricordato quelle pagine di eroismo semplice e silenzioso quando “anche nei momenti più bui della storia, anche un pezzo di pane, un pagliericcio, una guida sicura tra i monti, hanno rappresentato la differenza tra la vita e la morte”. “Si ripercorre il faticoso e impervio percorso che, nel freddo inverno del 1943, all’indomani dell’armistizio e della progressiva liberazione della penisola, conduceva i soldati fuggiti dal Campo di prigionia allestito alle porte della città, verso le linee alleate, attestate sull’altro versante della Maiella. Rischiavano i fuggitivi, braccati dai nazifascisti, e con loro rischiavano la vita anche i sulmonesi che, per umana solidarietà e per ridare onore a una patria calpestata da un ventennio di dittatura, li aiutavano in tutti i modi” ha detto “Una marcia di pace, per far camminare sulle vostre giovani gambe quei valori antichi e universali, attorno ai quali dobbiamo stringerci oggi più che mai, in quanto siamo alle prese con una profonda crisi economica, che sta chiedendo a tutti grandi sacrifici. Sarò idealmente con voi in questa marcia, e soprattutto sarà con voi questo tricolore, che oggi ho l’onore di indossare, tricolore che ci rappresenta con orgoglio nel mondo, grazie anche alla presenza di tanti nostri militari impegnati nelle missioni di pace”.
Gilberto Malvestuto ha rammentato come quel sentiero sia carico di ricordi amari e rivolgendosi ai ragazzi ha affermato “sentieri muti testimoni della barbaria nazista dove potrete risentire l’eco del fuoco delle mitraglie e i cori dei partigiani. osserverete un minuto di silenzio”. Per Massimo Di Paolo preside del Liceo sulmonese Fermi “Il Freedom è testimonia la passione della scuola pubblica che rinnova queste iniziative per tramandare valori e aiutare i giovani a crescere”. La parola poi a Raffaele Pirri del Liceo Galilei di Pescara e Massimo Sgarbi del Liceo di Salò, in rappresentanza anche della scuola di Brescia: “oggi ci sentiamo cittadini di Sulmona e questo per noi non è un viaggio d’istruzione, ma un pellegrinaggio.”
A coordinare la cerimonia, in cui era presente anche il vice sindaco di Campo Di Giove, Stefano Di Mascio, a rimarcare il ruolo fondamentale che ha avuto il paese, è stato Mario Setta, anima storica dell’associazione e la presidente Maria Rosaria La Morgia secondo la quale “oggi tanti storici dicono che la resistenza ha avuto il suo centro in Abruzzo”. In chiusura, dopo gli ultimi suggerimenti, l’organizzatrice Adelaide Strizzi ha spiegato che prima di cominciare il cammino ognuno dedica un pensiero a qualcuno, oggi l’applauso è tutto per lo scomparso Antonio Cardellino “volontario della Croce Rossa che ci ha sempre accompagnati ogni anno”
Gilberto Malvestuto
la partenza dei 700
La Morgia, presidente Asss Freedom Trail, Gilberto Malvestuto, Mario Setta
presenti molti fotografi e cameraman
Commissario Sulmona Guetta, vicesindaco Campo di Giove Di Mascio
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