DI IANNI GIOCA D’ANTICIPO

Il motto è continuare il quinquennio federiciano. Gioca d’anticipo una parte del Pdl, quella guidata dall’ex primo cittadino Fabio Federico, presentando oggi ufficialmente, quasi fosse una sfida, il candidato sindaco Enea Di Ianni, vicesindaco uscente,  battendo sul tempo l’altra parte del Pdl, guidata dalla senatrice Paola Pelino, che ha annunciato la candidatura di Luigi La Civita (clicca qui), forte del benestare dei vertiti regionali di partito. Il simbolo del Popolo della Libertà su tutti i muri, mentre campeggia in gigantografia quello di “Fratelli d’Italia” , quasi a mettere le mani avanti nel caso in cui da Roma dovesse arrivare la decisione che legittimerebbe l’altra parte del partito a fregiarsi del simbolo. ” A decidere sarà Roma”  afferma Alfonso Magliocco, coordinatore provinciale del Pdl, tornando a ribadire di aver preso atto, nel momento di appoggiare la candidatura, di una maggioranza che si coagulava intorno a Di Ianni, e fa  appello allo statuto che hanno dalla propria. Resta, al momento, il dubbio sul simbolo. Presenti al tavolo insieme all’ex primo cittadino, gli assessori regionali Paolo Gatti (Fratelli d’Italia) e Gianfranco Giuliante, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Marco Picini, gli ex assessori Lorenzo Fusco e Loris Ramicone. In platea gli altri ex assessori (Iommi, Guerra, Tirabassi), alcuni ex Consiglieri comunali (Masci e D’Angelo), fedeli sostenitori, familiari dei candidati, qualche amministratore dei paesi limitrofi. Pronte tre liste e la quarta in cantiere, il programma per i progetti futuri sarà presentato successivamente, mentre a breve sarà distribuita una brochure di fine mandato, che racconta, in sostanza, il passato.  “L’impegno è mettere in atto per la nostra città le cose in cui crediamo, ci auguriamo di poterlo fare insieme a tutti gli amici che ci sostengono” afferma Di Ianni, dopo aver letto, con espressione e l’eloquenza di un docente, i quattro punti ispiratori del programma. Le quattro A: accoglienza (città d’arte volta al turismo), attenzione ( ai suggerimenti, ipotesi progettuali e collaborazioni), ambizione ( “si deve tornare ad aprirsi ai sogni condivisi e possibili, mai stare fermi”), ascolto (proposte). “E’ ripetitivo che io citi i problemi di questa città sanità-lavoro-sociale” aggiunge.  Viene ribadita più volte l’intenzione di un prosieguo con l’avventura amministrativa appena chiusa, caratterizzata, sottolinea Federico in incipit, dall’onestà, convinti che puntare su un candidato giovane appartenga alle mode. Concorda con l’assessore Gatti il quale dice “non è il dato anagrafico che determina la capacità di un sindaco”. Federico spiega di aver fatto un passo indietro rinunciando a ricandidarsi, in quanto fare il sindaco è troppo impegnativo, sostenendo di aver lasciato spazio a Di Ianni, pensionato. “Nonostante sia un servizio di cui vado orgoglioso” dichiara “ha un costo alto da un punto di vista affettivo, personale e professionale. A volte ci sono stati momenti drammatici e non rientra nella mia morale farmi nemici”.  L’impressione avuta subito è che nella sala fosse assente quell’entusiasmo frizzante, quella carica contagiosa tipica di chi si sta preparando ad affrontare una campagna elettorale. Sembra mancasse quell’atmosfera di chi scalpita con tanta voglia di fare e di dire, quella che si respirava proprio cinque anni fa all’inizio dell’avventura che poi portò al trionfo Federico a palazzo San Francesco.

g.s.

 

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