CINGHIALI DEVASTANO I TERRENI, IMPRENDITORE SULMONESE “NESSUNO CI ASCOLTA”
Nessun ente ha mai risposto, nessuno si occupa del problema. L’incursione dei cinghiali che devastano i campi coltivati di privati a Sulmona, fuori dalle aree protette del Parco, continua a non trovare soluzioni, ma solo il malcontento dei proprietari stanchi di dover vedere distrutto il proprio lavoro condotto con sacrifici e fatiche. Deluso, ma non ancora pronto alla resa, un imprenditore agricolo sulmonese, Emilio Pingue, che torna a sollevare la questione. Aveva scritto lo scorso novembre un lettera a diversi enti competenti al fine di sensibilizzare le istituzioni in merito all’annoso problema e al sistema dei rimborsi che creano difficoltà alle aziende. Una lunga missiva quella dell’imprenditore, il quale sottolinea l’amarezza nel vedere danneggiati i suoi terreni “dopo tanti soldi spesi e tante fatiche per crearsi un reddito per far fronte alle spese che servono a pagare tutto il necessario” spiega. “Nel 2012 in un terreno di otto ettari di mais non ho raccolto neppure il fabbisogno per i miei animali domestici: “una vergogna” di 130 quintali su 800 quintali che avevo pronosticato. E qui stiamo parlando solo di mais! Perché ci sono altri danni che riguardano l’orzo, il grano tenero e duro, avena, considerando anche la “siccità” che ha contribuito a far la sua parte sui cereali minori”. Con i pugni stretti di chi non si arrende e gli occhi arrossati per l’impotenza di vere sfumare le proprie fatiche chiede “io dove vado a prendere i soldi per poter continuare l’attività?”. Una lettera che diviene un vero e proprio sfogo di chi parla di un lavoro che, già stretto nelle morse della crisi, continua a soffrire perdite. Il rammarico secondo l’imprenditore è per il fatto che le sue lettere, a detta sua , non vengono neanche prese in considerazione, dato che nessuna risposta è mai arrivata. Come gridare nel vuoto e quelle richieste di aiuto volano via con il vento.