“MADONNA CHE SCAPPA IN PIAZZA”, SCELTI I LAURETANI
Anche quest’anno, come da rito, è avvenuto l’atteso sorteggio per la processione della “Madonna che Scappa in piazza” curata dalla Confraterita di Santa Maria di Loreto. Dopo le 19 di questa sera i lauretani, in contemporanea con i trinitari, riuniti nella chiesa di Santa Lucia, lungo Corso Ovidio, hanno estratto a sorte le quadriglie protagoniste della sacra manifestazione di domenica prossima in piazza Maggiore. Tanta è stata l’emozione tra i confratelli prima dell’estrazione della quadriglia, la quale dovrà sostenere la Madonna durante la corsa, che è poi sfociata in abbracci e pianti di gioia. A costituire questa importante quadriglia sono stati sorteggiati: Giuseppe Pera, Andrea Rapone, Fausto Proietti e Antonio Santangelo; mentre i primi due sono al loro esordio, per i secondi si tratta della quinta e della sesta volta. “Ancora una volta l’emozione provata dopo essere stato sorteggiato è indescrivibile – commenta Antonio Santangelo – e ai novelli consiglio di credere in quello che fanno e di avere fiducia in loro”. La scorta alla statua della Vergine sarà composta da: Carmine Di Cintio, Gianluca Signoriello, Walter Rossi e Marinucci Mattia. Lo stendardo sarà portato invece da: Giulio La Morticella, Giuseppe Tumminelli, Gianluca Tumminelli e Salvatore Presutti. I titolari della statua del Cristo Risorto: Fabrizio Litigante, Fabrizio Centracchio, Emidio Verrocchi, Davide Cirstensienze. Scorta al Cristo: Giampaolo Luongo, Armando Pietrini, Giuseppe Rapone, Rossano Guidi. Per la statua di San Giovanni: Domenico Giovannucci, Emidio Ricottilli, Sandro Di Paolo, Guido Cirstensienze. Scorta a San Giovanni: Alessandro Petaccia, Amedeo Del Monaco, Denis Rossi, Andrea Di Tommaso. Porteranno la statua di San Pietro: Angelo La Civita, Domenico Iunco, Paolo Carrozza, Michele Carrozza. Scorta a San Pietro: Fabrizio Filippi, Marco La Gatta, Umberto Ramunno, Antonio Liberatore. Mazzieri: Mario Lattanzio, Luigi Rapone, Angelo Federico, Francesco Verrocchi, Alessandro Petaccia, Denis Rossi.
Ottavia Appignani