CIVILTA’ ITALIANA “TERRENI DELLA CHIESA AI DISOCCUPATI ABRUZZESI”
I terreni di proprietà della chiesa ai disoccupati abruzzesi. E’ quanto chiede il movimento politico sulmonese “Civiltà Italiana” alla Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana. Lo fa attraverso una lettera che nasce da un’analisi della situazione. “Si assiste sempre più ad un ritorno all’agricoltura” si legge nella missiva “in particolare da parte dei giovani che decidono di farne una professione, con buone ricadute occupazionali che rivalutano il territorio e le tipicità dell’Abruzzo. La profonda crisi gioca un ruolo fondamentale in questo processo, ma lo stesso si scontra spesso con la difficoltà nel trovare terreni adatti per dar luogo a produzioni di livello imprenditoriale, in particolare si scontra con l’eccessiva frammentazione dei campi, soprattutto nell’Abruzzo interno. La Chiesa, attraverso l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, possiede numerosi terreni di buona consistenza, sia in comuni collinari che montani. L’agricoltura” continua nella lettera facendo riferimento alle parole del papa emerito Benedetto VXI “va rivalutata non in senso nostalgico, ma “come risorsa indispensabile per il futuro”. L’invito è per un “rilancio strategico dell’agricoltura” sia per creare posti di lavoro sia contro gli eccessi della “industrializzazione”.
Non conosciamo il pensiero del nuovo Papa in materia, ma immaginiamo che non si discosterà di molto da quello del suo predecessore” spiega il movimento “A tal fine chiede alla Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana, vista la millenaria attenzione posta dalla Chiesa nei confronti dei problemi sociali, che i numerosi terreni posseduti attraverso l’istituto diocesano per il sostentamento del clero vengano concessi, al titolo che riterrà opportuno, alle persone che decidono di intraprendere un’attività imprenditoriale legata all’agricoltura, in particolar modo ai giovani, dando così un seguito concreto alle parole del Santo Padre. Invitiamo la Conferenza Episcopale a farsi parte attiva di questa iniziativa, se possibile anche attraverso avvisi pubblici che incoraggino i giovani disoccupati ad intraprendere iniziative in campo agricolo, riconfermando ancora una volta la vicinanza della Chiesa”.